Un compito copiato e una severa punizione inflitta: tre giorni di isolamento. Questo, secondo la famiglia di Claudio Mandia, il giovane di Battipaglia morto in un college negli States alla vigilia del suo diciottesimo compleanno, sarebbe stato il motivo del suicidio del giovane, negli States per studiare in un college di New York.
La famiglia di Claudio, attraverso un comunicato emesso dal legale di New York, ha espresso la propria rabbia verso misure considerate “primitive”. Questo il testo del comunicato: “La tragica notizia della sua morte è ancora più dolorosa per le circostanze in cui Claudio ha trascorso gli ultimi giorni su questa terra. Claudio era una persona e uno studente meraviglioso e non vedeva l’ora di incontrare la sua famiglia a New York per celebrare il suo diciottesimo compleanno”.
E ancora: “La famiglia Mandia è grata per l’amore e il sostegno ricevuto da amici e compagni del loro amato figlio”. “Mentre l’indagine non è ancora conclusa – scrivono i legali – è già chiaro che Claudio è stato sottoposto per giorni a un isolamento come punizione per un lavoro in classe. Che qualsiasi istituto sottoponga uno dei suoi studenti a misure così primitive appare inimmaginabile alla famiglia Mandia e ha portato Claudio a togliersi la vita mentre era in isolamento e senza custodia da più di tre giorni”.
Conclude la nota: “La famiglia ha in programma di agire ma preferirebbe non commentare ulteriormente in questo momento”.