Perché, nonostante i notevoli risparmi già effettuati in tutte le società del gruppo, che si traducono, ad esempio, in una riduzione media del 40% delle perdite nell’esercizio 2013 rispetto a quello dell’anno precedente, la drastica riduzione della spesa per consulenze e forniture ed il consistente abbattimento della spesa per il personale, rimane il grave problema di ridurre il gigantesco indebitamento. E così, se domani non si troverà la quadratura del cerchio, da lunedì verrà messa in atto una drastica cura dimagrante, fatta di sospensione immediata del pagamento delle voci retributive previste nella contrattazione di secondo livello, azzeramento di superminimi individuali, riduzione dei buoni pasto corrisposti al personale dipendente, dichiarazione degli esuberi presenti negli attuali organici ed assunzione dei provvedimenti conseguenti, riduzione dell’orario di lavoro degli addetti impiegati in alcuni settori, nuove valutazioni strategiche riguardo attività e servizi non produttivi ed estranee al core business del gruppo. “Dovendo garantire anche il pagamento dei fornitori e quello di imposte, tributi e contributi previdenziali ed assistenziali obbligatori per legge – hanno aggiunto liquidatori ed amministratori – in presenza di idsponibilità finanziarie limitate ed insufficienti, saremo probabilmente costretti ad erogare le retribuzioni ai dipendenti attraverso acconti”. Perché secondo i vertici di Hcs e sot non è più possibile tergiversare, “ma è indispensabile – hanno concluso – assumere immediatamente delle inizative, per quanto dolorose, ma improcrastinabili. In caso contrario non saremo purtroppo in grado di garantire il pagamento degli stipendi sin dal corrente mese di marzo e la città rischierebbe l’interruzione di servizi pubblici essenziali”.