Sono state le tracce di combustibile rilevate sulle sue mani dalla Polizia ad inchiodare alle sue responsabilità un 33 enne di Civitavecchia che nella tarda serata di ieri ha tentato di dare fuoco all auto della ex moglie. Allorigine del gesto, secondo una prima ricostruzione degli investigatori, sarebbe una violenta lite tra i due avvenuta il giorno precedente. Quando ieri sera, poco prima delle ore 21, gli agenti del Commissariato di Civitavecchia, diretto dal dr. Giovanni Lucchesi, hanno ricevuto la segnalazione per un principio di incendio hanno raggiunto in pochi minuti il quartiere di Boccelle. Sul luogo della segnalazione, i poliziotti hanno trovato la proprietaria dellautovettura ed un testimone con laiuto del quale la donna era fortunatamente riuscita a spegnere il principio dincendio. Dopo aver acquisito le informazioni dal testimone, gli agenti hanno ricostruito lepisodio, secondo il quale un uomo, poco prima, era stato visto avvicinarsi allautovettura ed aver armeggiato proprio in corrispondenza della ruota posteriore destra. Era fuggito subito dopo, ma il testimone era riuscito a notare alcuni particolari del suo abbigliamento e del mezzo sul quale si era allontanato, una motocicletta. I sospetti dei poliziotti, dopo i primi accertamenti, si sono orientati sullex marito che, per diverse analogie e particolari, corrispondeva alle descrizioni fornite dal testimone, e che il giorno precedente aveva avuto una violenta discussione con la donna.
Quando lo hanno raggiunto, sul posto di lavoro, dal quale si era assentato il tempo necessario per mettere in atto il suo progetto, i poliziotti hanno trovato un ulteriore prova della sua colpevolezza.
Le mani delluomo infatti erano ancora sporche di combustibile. Accompagnato negli uffici del Commissariato, il 33enne è stato denunciato per il reato di danneggiamento.