(dall’inviata Elvira Terranova) – Sono da poco passate le quattro del pomeriggio quando la gup di Tempio Pausania Caterina Interlandi legge, nella piccola aula del Tribunale, il decreto di rinvio a giudizio Ciro Grillo e i suoi tre amici, tutti accusati di violenza sessuale di gruppo. Si dovranno presentare il prossimo sedici marzo, davanti ai giudici del Tribunale per difendersi dall’accusa di avere stuprato, nella notte tra il 16 e il 17 luglio 2019, una ragazza italo-norvegese di 19 anni, nel residence del figlio di Beppe Grillo, in Costa Smeralda. Ciro Grillo, Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia, hanno sempre sostenuto che la ragazza fosse consenziente, ma la gup ha accolto la tesi del Procuratore Gregorio Capasso che ha chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio dei quattro. “Oggi finalmente ricomincio a respirare”, dice all’Adnkronos la giovane studentessa, attraverso la sua legale Giulia Bongiorno, che le è sempre stata vicina.
Il Procuratore Capasso lasciando il Tribunale si limita a dire: “Il nostro impianto accusatorio ha retto, adesso vedremo il processo”. Mentre la legale della ragazza si toglie qualche sassolino dalla scarpa: “La mia assistita è finita sul banco degli imputati”, dice la senatrice leghista Bongiorno lasciando il Tribunale. “Il giudice ha ponderato, ha approfondito e ha scelto – dice – Se mi chiedete se sono felice la mia risposta è no, perché la mia assistita sta soffrendo tuttora, se mi chiedete invece se sono soddisfatta la mia riposta è si perché veramente, come mai prima di ora, ho assistito a una volontà di sgretolare atti che hanno un significato. C’è stato un accanimento contro la mia assistita che è stata messa sul banco degli imputati e non mi riferisco ai difensori ma a quello che ho letto, sono sati distorti gli atti”. “Ho letto di tutto in questo processo, poi sono veramente stufa di leggere piccoli pezzettini di atti isolati che vengono interpretati male, oggi il giudice ha dato una risposta a questa frammentazione del materiale probatorio, materiale consistente”, prosegue. E ricorda: “Oggi è il giorno dopo il 25 novembre e credo che anche questa giornata è importante, sappiamo tutti cosa vuol dire il 25 novembre – dice – Quando sono arrivata pioveva fortissimo e ho visto all’improvviso un arcobaleno, e mi ha fatto pensare che anche le cose più difficili poi possono in qualche modo fare tornare il bello”.
Poi Giulia Bongiorno conclude: “Assisto tantissime donne che dopo questo processo non hanno voglia di denunciare”. “Per la mia assistita è molto pesante quello che sta subendo. Deve tenere la tv spenta, sono stati pubblicati i suoi dati anagrafici, tutto questo è gravissimo”. I legali degli imputati, assenti quelli del giovane Grillo che si sono fatti sostituire dagli altri colleghi in aula, preferiscono non parlare. Gennaro Velle, che difende Francesco Corsiglia, dice solo: ” “Andremo a processo e al dibattimento vedremo, quello dell’udienza preliminare e’ un passaggio tecnico”. Al processo il Procuratore Capasso sarà da solo a rappresentare l’accusa, come dice lo stesso ai giornalisti: “In caso di rinvio a giudizio sarò io a rappresentare l’accusa nell’eventuale processo per stupro di gruppo”, aveva detto prima dell’udienza preliminare. Nei mesi scorsi la Pm Laura Bassani, che coordinava l’inchiesta fin Capasso, era stata trasferita al tribunale di Sassari. “Procederò io – dice – anche perché abbiamo tre sostituti molto giovani e due sono arrivati da pochissimo tempo, quindi credo proprio che non sarà possibile. Magari in futuro quando ci sa qualche magistrato più esperto, vedremo”.
Alla spicciolata avvocati e pm lasciano il piccolo tribunale sardo. Fuori diluvia. Tutto rinviato al prossimo 16 marzo per la prima udienza. Lì Ciro Grillo, Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria, a differenza delle udienze preliminari nel corso delle quali non sono mai venuti, saranno presenti.