Apparteneva ad un’altra ‘razza’, quella di coloro che all’ombra della ricostruzione del Paese, hanno poi letteralmente dato vita alla storia politica italiana, ricoprendo ruoli istituzionali di primo piano, e non venendo mai meno anche all’aspetto sociale rappresentato dalle numerose esigenze affrontate nel corso degli anni.
Tra questi il ‘saggio’ Ciriaco De Mita ‘da Nusco’, 94 anni, deceduto la scorsa notte ad Avellino, nella clinica Villa dei Pini di Avellino, dove era stato ricoverato per un brutto attacco ischemico lo scorso 5 aprile.
Eppure, nonostante l’età, fino allo scorso anno più volte ospite di vari salotti televisivi, pur non condividendone magari l’aspetto politico, era impossibile non restare incantati dalla fluidità della sua arte oratoria, e dalla straordinaria capacità di saper leggere tra le righe le problematiche politiche e finanziare dell’Italia. Una mente fine, ed una preparazione politico-culturale che ci portava subito a chiudere la tv quando poi prendeva la parola uno degli attuali ‘politici’, la differenza era a dir poco abissale.
L’ultimo saluto all’ex premier e segretario della Dc, avrà luogo domani pomeriggio, alle 18.30, nella concattedrale di Sant’Amato, a Nusco, suo paese natale in provincia di Avellino.
Ovviamente la scomparsa di De Mita ha scosso tutti e, in breve tempo, tutti i rappresentati politici hanno voluto prendere qualche parola in suo ricordo.
Tra questi in primis il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella (che domani dovrebbe presenziare alle esequie), il quale ha ha commentato: “La notizia della scomparsa di Ciriaco De Mita è motivo di grande tristezza. De Mita ha vissuto da protagonista una lunga stagione politica. Lo ha fatto con coerenza, passione e intelligenza, camminando nel solco di quel cattolicesimo politico che trovava nel popolarismo sturziano le sue matrici più originali e che vedeva riproposto nel pensiero di Aldo Moro. Il suo impegno politico ha sempre avuto al centro l’idea della democrazia possibile. Quella da costruire e vivere nel progressivo farsi della storia delle nostre comunità, della vita concreta delle persone, delle loro speranze e dei loro interessi”.
Come ha poi aggiunto il Presidente, ”Nasceva da questa visione della democrazia come processo inesauribile, l’attenzione per il rinnovamento e l’adeguamento delle nostre istituzioni, che non a caso fu bersaglio della strategia brigatista che, uccidendo Roberto Ruffilli, suo stretto consigliere, alla vigilia dell’insediamento del suo governo, intese colpire proprio il disegno riformatore di De Mita. Dobbiamo ricordarne l’impegno incessante per un meridionalismo intelligente e modernizzatore. Così come la vivacità intellettuale, la curiosità per le cose nuove, la capacità di dialogare con tutti, forte di una ispirazione cristiana autenticamente laica“.
Il premier ha invece voluto dare il suo ultimo alto, affidando una nota a palazzo Chigi: ”Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, esprime il più sentito cordoglio per la scomparsa di Luigi Ciriaco De Mita. Presidente del Consiglio tra il 1988 e il 1989, più volte Ministro, protagonista della vita parlamentare e politica italiana nella sinistra democristiana, fino all’ultimo è stato impegnato nelle istituzioni locali, come Sindaco del comune di Nusco. Alla famiglia, le condoglianze di tutto il Governo”.
Il segretario del Pd, Letta, ha subito affidato un suo pensiero a Twitter: ”Un appassionato di politica. Un grande leader che non si è mai tirato indietro nel compiere scelte difficili. E che ha investito come pochi altri sull’apertura della politica ai giovani in un tempo in cui avveniva esattamente l’opposto. Tanti, intensi ricordi”.
“Una preghiera per Ciriaco De Mita: al di là delle diverse opinioni, la sua passione per la politica e l’attenzione per la comunità meritano rispetto. Condoglianze alla sua famiglia”. Così Mateo Salvini, leader della Lega.
Il leader del M5s commenta: “Scompare oggi uno dei protagonisti della vita politica italiana. La figura di Ciriaco De Mita ha segnato anche simbolicamente un’epoca della storia italiana e dell’evoluzione delle istituzioni repubblicane. Il suo contributo al dibattito politico è stato sempre carico di acume, spirito critico, passione. Alla sua famiglia e ai suoi affetti più cari rivolgo le più sentite condoglianze”.
Giorgia meloni ha affidato ad una nota il suo pensiero: ”Fratelli d’Italia si unisce al cordoglio per la scomparsa di Ciriaco De Mita ed esprime vicinanza e affetto ai suoi famigliari. Le sue idee e le sue scelte sono profondamente lontane dalla nostra storia e dal nostro percorso politico, ma con De Mita se ne va uno dei massimi interpreti della Prima Repubblica e uno dei protagonisti della storia recente italiana”.
Pier Ferdinando Casini ha invece tenuto a ricordare “Uno degli ultimi grandi democristiani se n’è andato spegnendosi nella sua Nusco, quel paesino della montagna avellinese che per tanti anni è stato il crocevia della politica italiana. Ciriaco de Mita è stato a lungo al governo del Paese, ma in realtà ha concentrato le sue energie alla guida della Dc e nel tentativo di rinnovarla, in anni molto difficili per la Repubblica. In lui la passione per la politica e l’amore per la sua terra non sono mai venuti meno: si è sempre definito, solo e semplicemente, un democratico cristiano, anche dopo la morte della Democrazia cristiana“.
Commosso nel ricordo anche l’ex parlamentare della Dc e dell’Ulivo, Gerardo Bianco: “Ci siamo conosciuti alla Cattolica di Milano, nel 1949 in piena ricostruzione post bellica e Ciriaco si poteva dire che già fosse un leader, una personalità che emergeva tra gli studenti quando si parlava di politica ma anche di cultura in generale. Fin da allora si vedeva che aveva la passione per la politica e per gli studi politici. Nella nostra lunga militanza politica, siamo stati d’accordo tante volte ma altrettante abbiamo avuto contrasti e dissensi. Malgrado tutto la nostra amicizia non si è mai spazzata, mai interrotta sempre nel segno del rispetto reciproco. Scompare un personaggio di grande statura“.
Anche il vice presidente del gruppo di Fi alla Camera, Gianfranco Rotondi, ha voluto parlare di De Mita, ”Non eravamo pronti, non siamo pronti. Non muore un patriarca defilato ma un protagonista attivo con un pensiero moderno. La mia vita è scorsa fino a oggi nel ragionare con lui, spesso in disaccordo. Oggi mi sento disorientato, da domani parleremo dello statista, del leader, e avremo da parlarne per tutto il resto della nostra vita. Ora è un momento di dolore assoluto che mi unisce alla signora Annamaria e ai suoi figlioli”.
Infine, su Twitter, Marco Follini, scrive: ”#DeMita. La Dc come avrebbe potuto essere e come volevamo che fosse“.
Max