Cinquantenni a rischio – di Daniele Russo

  

La terapia ormonale sostitutiva (Tos) consigliata alle donne che hanno disturbi legati alla menopausa tali da compromettere la loro qualità di vita, aumenta, e non di poco, il rischio di ammalarsi di tumore all’ovaio.

Bastano infatti 5 anni di Tos, sia a base di soli estrogeni sia a base di estro-progestinici) perché le probabilità crescano del 40%.

Per giungere a questa conclusione, viste le polemiche che da una decina d’anni accompagnano la cura ormonale per la menopausa, accusata di provocare molte malattie e poi assolta più volte più o meno parzialmente, gli epidemiologi di Oxford guidati da Richard Peto si sono messi d’impegno.

Hanno chiamato un centinaio di colleghi di tutto il mondo, e hanno chiesto loro di esaminare i 52 studi più importanti del settore, che hanno osservato le vicende sanitarie di quasi 22 mila donne.

Il responso degli esperti di ogni latitudine, riportato su “Lancet”, è netto: chi fa la terapia rischia di più.

E non si tratta di un dato di poco conto perché l’aumento di rischio riguarda specificamente le due forme di tumore ovarico più diffuse: quello sieroso e quello endometrioide. E resta significativo per almeno dieci anni dalla fine della terapia.

Il guaio è che nessuna delle linee guida internazionali, a oggi, ne ha mai fatto menzione.

C’è da giurare che si aprirà un’altra polemica e che le aziende che producono la Tos andranno sulle barricate. Ma le donne sono avvisate.