Non potrà tornare negli Stati Uniti Roman Polanski. Il giudice della Corte Superiore di Los Angeles ha respinto la richiesta degli avvocati dell’81enne regista polacco per il proscioglimento dall’accusa di violenza sessuale su una minorenne che nel 1978 lo aveva costretto a fuggire nel timore di una pesante condanna. Secondo il magistrato, James Brandlin, il regista di Rosemary’s Baby e Il pianista ha ancora meno diritto a una nuova udienza oggi di quanto ne avesse 37 anni fa, anche perché gli Usa ne chiedono da tempo invano l’estradizione. All’epoca, Polanski si accordò con l’accusa per evitare il processo confessando un rapporto sessuale illecito con la tredicenne Samantha Geimer, ma poi lasciò di nascosto il Paese per evitare il carcere. Nel 2009 Polanski, divenuto cittadino francese, era stato arrestato in Svizzera sulla base del mandato d’arresto internazionale chiesto dagli Usa, ma era stato rilasciato dopo alcuni mesi. La scorsa settimana la difesa del regista aveva chiesto una nuova udienza per arrivare all’archiviazione del caso, lamentato, una cattiva conduzione delle indagini.