Ieri i ragazzi del Cinema America, in un duro comunicato postato sui social, hanno criticato l’ANICA (Associazione nazionale industrie cinematografiche audiovisive e multimediali) e l’ANEC (Associazione nazionale esercenti cinema). “Siamo sotto ricatto”, si legge all’inizio del comunicato. Le motivazioni? “La lobby dei distributori e delle catene di multiplex – recita il post su Facebook – sta bloccando le concessioni dei film perché da tre anni vuole costringerci a rendere l’evento a pagamento”. La lobby in questione, verso le quali i ragazzi del Cinema si riferiscono direttamente, è rappresentata dall’ANICA e dall’ANEC. Il rischio è quello di far saltare la stagione estiva del cinema in piazza San Cosimato, al parco della Cervelletta e al porto turistico di Ostia. Un evento che accompagna le estati capitoline da sei anni.
Inevitabile, dopo gli attacchi, la risposta dell’ANICA, che definisce fake news gravissime le parole dei ragazzi del Cinema America.
“L’ANICA – si legge sul comunicato – ha sempre guardato con simpatia all’esperienza in piazza San Cosimato, tanto da invitare Carocci (ndr: il presidente dell’associazione Piccolo Cinema America) alla Conferenza sul rinnovamento delle sale cinematografiche ed esprimere amicizia e sostegno a questo progetto. Non esiste un solo atto, in particolare, che possa riferirsi a iniziative di segno opposto da parte di Francesco Rutelli (presidente ANICA): occorre un’immediata e formale smentita a questo proposito. […]
È sorprendente la superficialità con cui si mostra di ignorare che in questo momento in Italia ci sono settemila lavoratori delle sale cinematografiche e mille delle distribuzioni senza lavoro e in cassa integrazione. Una cifra drammatica cui vanno aggiunti circa 20mila lavoratori dell’indotto.
Decine di sale cinematografiche, ed alcune aziende di distribuzione indipendenti italiane hanno annunciato la cessazione definitiva delle attività. Per questo, con grande pazienza e determinazione, l’ANICA e tutte le realtà della filiera stanno lavorando per salvare industrie, occupazione, mercato, autori, maestranze, attori e talenti, e cercare di ripartire in una situazione tanto difficile. Prima di lanciare attacchi – chiude il comunicato – occorrono l’umiltà e la coscienza di sapersi guardare intorno, oltre al proprio specifico caso. Occorre la volontà di cercare soluzioni prima che insensate aggressioni”.
Mario Bonito