San Cosimato arriviamo, Cinema America torneremo. Così, sulla loro pagina Facebook, gli ex occupanti della sala di via Natale del Grande, sgomberata lo scorso 3 settembre dalle forze dellordine dopo quasi due anni di permanenza, lanciano lArena dautunno. In programma a piazza San Cosimato da sabato 13 fino a fine mese, levento, gratuito e patrocinato dallassessorato capitolino alla Cultura, nelle intenzioni degli attivisti vedrà arrivare a Trastevere registi come il premio Oscar Paolo Sorrentino, Gabriele Salvatores, Marco Tullio Giordana. A inaugurare il calendario di proiezioni altri due amici degli occupanti: Francesco Bruni, che con parte del cast presenterà stasera il suo nuovo film Noi 4, e Paolo Virzì, che insieme allo stesso Bruni domani sera proietterà Ovosodo. Entrambi sono tra i sostenitori del Piccolo Cinema America, lassociazione nata pochi giorni dopo la fine delloccupazione e stabilitasi da martedì 9 in comodato duso nello storico Forno del 1895 accanto al cinema trasteverino. Qui, spiegano ancora gli occupanti, proseguiamo i lavori per stabilire un presidio permanente e restituire le attività dellAmerica alla cittadinanza, senza dimenticare il nostro progetto di acquisizione partecipata del Cinema. Proprio su quest’ultimo punto Valerio Carocci, lunico occupante presente nella sala al momento dello sgombero, commenta così l’esito del tavolo tra Comune e proprietà di giovedì: Il tavolo con la proprietà non ha sortito alcun effetto. Lassessore Caudo scrive sul suo profilo di Facebook non ha fatto alcuna proposta alla proprietà, la quale in assenza di una trattativa ha dichiarato che farà ricorso al TAR per poter effettuare la demolizione. Cosa abbastanza comprensibile dato che Ignazio Marino si augura che lAmerica riapra con la funzione attuale, ma dalle parole ai fatti non passa. Sempre il 12 settembre, ricorda Carocci, la magistratura ha rimosso i sigilli del sequestro cautelare al cinema, che dunque è tornato nella piena disponibilità della proprietà. Lo sguardo si allarga poi anche al cinema Metropolitan, sul cui futuro la maggioranza capitolina si è divisa lunedì scorso in commissione Urbanistica: Lamministrazione comunale non solo non si fa carico di salvare lAmerica aggiunge Carocci ma sempre tramite Giovanni Caudo pensa bene che riaprire il cinema Metropolitan del 1900 significhi convertirlo al 85% in un negozio firmato Benetton, lasciando il 15% in sala cinematografica. Tornando allAmerica, prosegue, noi non molliamo, dal fallimento della trattativa di Caudo auspichiamo che qualcuno in consiglio comunale, come già sta facendo Michela Di Biase, si alzi e ponga la questione di salvare questo immobile dalla demolizione, prima di concludere: Il Cinema è con lAmerica, lassessore Caudo sta con Benetton, voi altri?.