“Sono stati due anni in cui abbiamo respirato, mangiato, digerito solamente James Bond, ora come ora di parlare di un nuovo film su di lui non ne abbiamo voglia. Dopo quattro film su di lui, quello che so è che all’inizio non volevo scimmiottare gli altri attori che mi avevano preceduto. L’unica regola che ho tenuto sempre a mente è stata quella di trarre ispirazione dai libri e di ricordare che stavo interpretando 007, pur lasciandomi un piccolo spazio intorno per metterci qualcosa di mio”. Eccolo Daniel Graig, che ritrova Roma, previlegiata location di Spectre, ventiquattresimo film della saga su 007, diretto da Sam Mendes (alla seconda e forse ultima regia di un titolo su Bond), distribuito da Warner Bros nei cinema italiani, dal 5 novembre in 700 copie. “Abbiamo avuto il privilegio di realizzare molte sequenze in posti davvero incredibili della città racconta lattore chiamato ad incarnare lagente segreto ideato da Ian Fleming – dove abbiamo lasciato un pezzo del nostro cuore. Credo che la scena dell’inseguimento sia davvero fantastica”. Si inserisce il regista Sam Mendes, facendo notare che “La cosa davvero incredibile è che Bond non fosse mai stato a Roma: siamo rimasti sorpresi e felici del calore con cui la città ci ha accolto, abbiamo potuto scovare tesori incredibili, tra i quali anche Monica Bellucci ”. Lattrice di Città di Castello è la quinta bond girl italiana della saga, qui nei panni di donna Lucia, vedova Sciarra: primo ’cattivo’ a finire sotto il fuoco di Bond. “Anche se non ha molte scene anticipa lattrice – è un personaggio chiave quello di Lucia, visto che riesce a fornire un’informazione fondamentale a Bond. Credo poi che non sia mai questione di minutaggio, sullo schermo conta quello che si riesce a trasmettere anche in brevi istanti. È stata davvero una grande esperienza poter lavorare con Sam Mendes, che mi ha chiesto di lasciar trasparire la tristezza di questa donna, la sua femminilità anche a dispetto di un’età non più giovanissima, che riesce a sedurre e a lasciarsi sedurre da 007 ”. Nel film 007, dopo esser riuscito a decodificare un antico messaggio, scopre lesistenza di una pericolosa organizzazione: ’Spectre’, capitanata dal Franz Oberhauser, interpretato dallormai perfido tarantiniano Christoph Waltz: “Non so se per il resto della mia carriera sarò costretto a fare il cattivo per sempre sottolinea sorridendo – quel che è certo è che ogni volta cerco di dar vita a un personaggio basandomi su quello che mi viene donato, in termini di scrittura, piuttosto che provare a impormi su di esso. Anche se, inevitabilmente, ogni personaggio finisce per essere assoggettato a noi, come se venisse colmato dalla nostra personalità”. Nel cast di questa tecnologica e spettacolare pellicola (altro che i mitici inseguimenti di Maurizio Merli!), Léa Seydoux (lammaliante Madeleine Swann), Ben Whishaw (nuovamente Q) e Naomie Harris (rodata Moneypenny). Introdotto da un’incredibile sequenza-prologo sullo sfondo di Città del Messico (“per realizzarla ci ho messo dentro tutto quello che avevo imparato con Skyfall”, dice Sam Mendes), il film vira sul suo tipico refrain con gli immancabili titoli di testa dellormai leggendario ’Writing’s On The Wall’ di Sam Smith.
Max