Sostegno della Cina alla Russia, uno dei temi bollenti di questa fase storica a livello di geopolitica, e un argomento sul quale non ha potuto esimersi di esprimersi la premier Giorgia Meloni presente in Cina. Che cosa ha detto nel merito?
“Sicuramente noi siamo stati abbastanza chiari nel porre la questione “provando a ragionare insieme su quali siano gli interessi che ciascuno ha. Io penso che la Cina non abbia alcuna convenienza in questa fase a sostenere la capacità industriale russa, anche se come sappiamo non interviene direttamente, è evidente che questo crea una frizione perché lo abbiamo scritto in tutti i modi possibili e immaginabili e lo abbiamo ribadito e io spero che ci si renda conto che questa nazione può giocare veramente un ruolo dirimente. Il presidente Xi diceva ieri che la Cina lavora sempre per la convivenza pacifica tra i popoli, ecco mi piacerebbe che si facessero dei passi in questo senso”.
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E sulla via della Seta? “Sulla via della Seta, ha proseguito la presidente del Consiglio, “io capisco le difficoltà di Giuseppe Conte perché aveva promesso che con l’ingresso dell’Italia nella Via della Seta si sarebbe riequilibrata la bilancia commerciale” ma “nel 2022 quando siamo arrivati noi produceva un disavanzo per l’Italia di 41 miliardi di euro, quindi evidentemente non ha funzionato. Io ho sempre detto che non ero d’accordo con la Via della seta, che l’Italia secondo me avrebbe dovuto uscire dalla Via della seta e che questo non avrebbe compromesso i rapporti con la Cina. Non so dove stia la giravolta perché quello che ho dimostrato ancora una volta è che si possono fare le cose seriamente e con coerenza”.
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In seguito la premier ha parlato dei rapporti con il governo cinese in occasione della sua visita e sui contenuti del colloquio con Xi Jinping: “Se con il primo ministro e con il presidente dell’Assemblea nazionale del Popolo Il tema è stato soprattutto di carattere bilaterale, con il presidente Xi Jinping il dibattito è stato più ampio e chiaramente ha coinvolto anche tutte le materie dell’agenda internazionale: è stato un confronto franco, trasparente, rispettoso, su tutte le materie sulle quali chiaramente la Cina rimane un interlocutore indispensabile”.
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