“Il Lazio vanta una grande varietà e qualità di prodotti agroalimentari. Un patrimonio da valorizzare, promuovere, perno di una politica agricola e del cibo sempre più orientata alla sostenibilità e lotta allo spreco e che deve diventare volano di sviluppo per tutta l’economia regionale”.
Il Cibus di Parma è uno dei più importanti saloni internazionali sull’agroalimentare e la partecipazione di ben ventitré aziende del Lazio, con tutte le province rappresentate, è un segnale di protagonismo ma anche di ottimismo rispetto alle difficoltà che la crisi energetica sta determinando per l’intero comparto” così il presidente di Arsial Mario Ciarla (nella foto), che proprio oggi ha incontrato presso lo stand della regione le aziende presenti in fiera.
“Nonostante le incertezze della domanda sul mercato interno, tra inflazione e calo dei consumi fuori casa nel periodo pandemico, c’è una forte scommessa sulla crescita nel medio periodo.
Anche per questo il ritorno dopo due anni all’appuntamento nella Food Valley di Parma è strategico per gli operatori che puntano sull’export, in aree UE ed extra-UE di pregio, ma anche sul segmento di punta della ristorazione nazionale attiva nel mondo.
Tutti i principali settori agroalimentari regionali sono presenti in fiera: dagli oli EVO del Lazio ai prodotti da forno, dalle basi per pizza ai formaggi, salumi, bevande, conserve vegetali e ittiche, frutta secca. Una pluralità che testimonia la crescita di imprese che, consolidatesi nei sistemi locali di appartenenza, si propongono all’attenzione della domanda internazionale.
Essere presenti oggi a Parma – aggiunge Ciarla – significa per il Lazio incrociare tutte le nuove tendenze per l’innovazione di prodotto e di processo in chiave di sostenibilità, tipicità, salubrità e biodiversità su cui, anche come Arsial, stiamo investendo molto”.
Max