C’è chi inizia con il ponte dell’Immacolata, chi con i “natalini” con amici e colleghi, chi invece non vede l’ora di trasferirsi dai parenti per ritrovare i piatti della tradizione: una maratona lunga quasi 3 settimane che ci terrà “bloccati” a tavola. Un piacere che, per chi ha il diabete, può trasformarsi in una preoccupazione.
“Di fronte a un periodo così prolungato di pranzi e cene, suggerisco sempre ai miei pazienti con diabete poche regole ma molto precise. Innanzitutto cercare di mantenere un’alimentazione sana e una regolarità dei pasti quando possibile – interviene Claudia ARNALDI, Responsabile dell’Unità Operativa Semplice (UOS) di Diabetologia pediatrica dell’ASL di Viterbo – concedendosi le eccezioni nei “giorni clou”, in cui la tavola rappresenta un momento di condivisione con familiari e amici, ma anche di affidarsi alle nuove tecnologie che contribuiscono sempre di più a gestire una patologia così complessa come il diabete di tipo 1”. Una diversità che non deve comparire a tavola Far festa a tavola significa anche concedersi piatti più elaborati, più gustosi e anche più grassi di quelli che mangiamo normalmente. Per di ha il diabete è importante avere soluzioni semplici e che contribuiscano ad aumentare la consapevolezza e quindi la gestione della malattia.
“Un prezioso alleato per gestire un’alimentazione più elaborata possono essere le verdure che non devono mai mancare in una pianificazione consapevole di quello che la tavola imbandita offre. Le verdure ricche in fibra infatti modulano l’assorbimento dei carboidrati contribuendo a ridurre il picco glicemico postprandiale. Un suggerimento che mi sento di estendere a tutti, ma in modo particolare ai miei pazienti con diabete. Un altro aspetto importante – continua la Arnaldi – è la possibilità per i bambini e ragazzi con diabete di tipo 1 di godere di questi momenti speciali con pareti e amici senza sentirsi diversi, potendo assaporare come tutti gli altri la buona tavola della nostra tradizione e gestendo nel contempo al meglio le loro glicemie. Spiego loro che per raggiungere questo obiettivo è necessario avere la capacità di fare scelte corrette nella gestione della terapia insulinica e nel controllo della glicemia e che ora, grazie al prezioso contributo della tecnologia, entrambe possono essere gestite e controllate in modo più adeguato e sicuro”. Rimanere a tavola e controllate glicemia e insulina Vista la frequenza e la durata dei pasti, la tecnologia si conferma una preziosa soluzione nella gestione del diabete grazie a sistemi intelligenti, piccoli e senza fili che evitano scomode punture e iniezioni. Lo fanno monitorando ogni 5 minuti di tutti i valori della glicemia (annunciando con anticipo e senza stress per il paziente quando è necessario intervenire sulla terapia) e somministrando l’insulina attraverso microinfusori patch (nell’ordine Dexcom G6 e Omnipod).
“Per una persona con diabete di tipo 1 non è semplice gestire in modo corretto la terapia insulinica in contesti particolari come questi, caratterizzati da pasti molto elaborati, prolungati nel tempo, che si ripetono più volte in poco meno di 3 settimane. Gli utilizzatori di device – conclude l’esperta – sono particolarmente favoriti perché la tecnologia li supporta nell’adattamento del dosaggio dell’insulina anche a pasti così complessi, contribuendo a prevenire le iperglicemie che, a causa dell’esubero di grassi e proteine, spesso possono essere anche tardive e difficilmente prevenibili. La tecnologia si conferma lo strumento più idoneo per evitare escursioni glicemiche eccessive sia grazie al monitoraggio in continuo del glucosio e alla possibilità di avere in anticipo informazioni su come evolverà la glicemia, sia grazie alle pompe d’insulina che permettono di adattare meglio la somministrazione dell’insulina .” Eccole dieci regole a tavola, prima durante e dopo le feste E’ possibile prepararsi a tutti questi giorni densi di appuntamenti culinari?
“Sono ormai 10 anni che regalo sul web i trucchi per cucinare e organizzare la dispensa per chi ha il diabete come i miei figli. Amo cucinare e mi piace sfidare quelli che molti definiscono i limiti del diabete. Ho imparato a farlo e sono convinta che chiunque possa cimentarsi dietro ai fornelli tenendo d’occhio i parametri che la malattia impone. Anche se le metto in pratica tutti i giorni – spiega Ilaria Bertinelli, chef blogger e mamma di due ragazzi con diabete – ora che si stanno avvicinando le feste, serve sicuramente fare un po’ più di attenzione, magari seguendo dieci semplici regole”. Il decalogo di Natale per chi ha il diabete
1. PIANIFICA il calendario delle cene e dei pranzi
Ricorda che non si tratta di una sola giornata ma di un periodo prolungato
2. MANTIENI regolarmente i pasti
Evita di fare digiuni prolungati o pasti troppo abbondanti
3. NON SOTTOVALUTARE i ripieni
Calcola il diverso contributo nutrizionale dei primi piatti e/o di carni se fatti con il ripieno
4. INSERISCI sempre una porzione di verdure a ogni pasto
Non fare a meno dei tuoi preziosi alleati
5. RINUNCIA al pane
Abituati a non mangiarlo se hai già previsto primi piatti e dolci
6. CONCEDITI un dolce a fine pasto con moderazione
Premiati con una porzione di dolce, ma di un tipo solo
7. NON SOTTOVALUTARE la frutta secca con o senza guscio (noci, pistacchi, datteri, etc)
Ricorda che non sono semplici spuntini, ma sono da considerare all’interno del pasto
8. FAI MOVIMENTO tra un pasto e l’altro
Riservati del tempo per una passeggiata che aiuta l’assorbimento degli zuccheri
9. RIDUCI le bibite zuccherate
Fai attenzione anche a quello che bevi
10. NON USARE SCUSE quando sei fuori casa
Puoi bilanciare i pasti in qualsiasi contesto (casa di amici e di parenti e ristoranti). Max |