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Ciani (demos): “Roma omaggia Lampedusa in occasione della Giornata della Memoria e dell’Accoglienza”

Ringrazio i colleghi dell’Assemblea Capitolina per *il consenso unanime accordato* alla mia mozione in merito al decennale del naufragio di Lampedusa del 3 ottobre 2013, in cui hanno perso la vita 368 persone, uomini, donne e bambini provenienti per la maggior parte dall’Eritrea” afferma il capogruppo capitolino di Demos e deputato Paolo Ciani.

Il fenomeno della migrazione è un tema che va oltre l’emergenza specifica, che travalica la singola tragedia e che non può interrogare le nostre coscienze solo di fronte a scene strazianti. La storia umana è da sempre anche storia di migrazioni, di spostamenti verso Paesi diversi dal proprio, alla ricerca di condizioni migliori, a partire dalla libertà personale e dalla garanzia dei diritti fondamentali a tutela della dignità e dell’uguaglianza dei cittadini.

Purtroppo, però, come il 3 ottobre 2013 a Lampedusa, come di recente a Cutro, come in altre drammatiche situazioni, troppe persone hanno perso e continuano a perdere la vita nel tentativo di trovare una possibilità di futuro, sfuggendo alle guerre, alle persecuzioni, alle catastrofi ambientali e alla miseria.

 La “Giornata della Memoria e dell’Accoglienza”, istituita dal Parlamento nel 2016, da celebrarsi il 3 ottobre di ogni anno, vuole essere un atto concreto per ricordare e commemorare, oltre a quelle 368 persone, tutte le vittime dell’immigrazione.

Roma, come città e come capitale, è per natura punto d’incontro tra culture, religioni ed etnie diverse. Per favorire una cultura dell’inclusione e  dell’integrazione, ma anche la valorizzazione dell’alterità, l’Aula ha accolto la mia proposta di promuovere iniziative di sensibilizzazione da concretizzare sia con un atto immediato, come  l’illuminazione di un monumento o l’esposizione di uno striscione nella prossima “Giornata della Memoria e dell’Accoglienza,” che con un progetto a più ampio respiro, come la realizzazione di un Museo delle Migrazioni, per promuovere la cultura dell’inclusione e la comprensione di una realtà che appartiene all’essere umano in quanto tale” conclude Ciani.

Max

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Max Tamanti