“”Sono rimasta scioccata: gli addetti ai controlli dell’aeroporto di Ciampino mi hanno tratta in modo indecente, chiedendomi mi togliere l’hijab. ’Perché dovrei toglierlo?’ ho chiesto e mi è stato risposto che era per motivi di sicurezza. Così li ho invitati a mostrarmi un documento legale o una legge che li autorizzava a verificare cosa avessi sotto l’hijab. Mi hanno chiesto di seguire una donna in una stanza. Per me non si trattava di non voler mostrare i capelli o la testa, ma era una questione di diritti e di dignità umana. Sono una donna musulmana che indossa il velo, non una terrorista”. Aghnia Adzkia, una studentessa indonesiana in viaggio da Roma verso Londra, ha affidato sul suo profilo Fb un lunghissimo sfogo circa quanto capitatole nello scalo romano. La giovane racconta di essersi sentita discriminata e trattata “in modo indecente” dagli addetti ai controlli dell’aeroporto di Ciampino dopo essersi rifiutata di togliere il velo per sottoporsi ai controlli di sicurezza. Una parte del controllo subito dalla studentessa nellaeroporto di Ciampino è stata ripresa e diffusa insieme al post: vi appare un’addetta ai controlli che spiega ad Aghnia perché deve togliersi il velo: “Non è sicuro, non sei sicura – spiega litaliana in inglese -Potresti nascondere qualcosa sotto il velo. E se non lo togli non sappiamo se hai qualcosa dentro. Non sei sicura per noi”. Alle sue rimostranze laddetta le ha allora mostrata una lettera scritta in italiano, che non riusciva a capire: “Invece di tradurmi la lettera, l’addetta ai controlli ha continuato a dirmi che dovevo recarmi in una stanza per i controlli scrive ancora Aghnia – Così le ho chiesto di darmi la lettera per farmela tradurre da una mia amica italiana, ma si sono rifiutati di e sono stata allontanata dalla sicurezza. Un agente di sicurezza di sesso maschile mi ha trascinata fuori dalla zona controlli in maniera indecente, ha preso la mia borsa senza chiedermi il permesso e mi urlato di rimanere tranquilla. Il modo in cui mi hanno trattato ha dimostrato che non rispettano le donne musulmane che indossano il velo”. In tutto questo la ragazza ha perso il suo volo, ed è stata costretta a prenotarle un altro all’aeroporto di Fiumicino. Qui però, davanti alla solita richiesta di togliersi il velo per i controlli, non ha rifiutato “Volevo dimostrargli che non avevo nulla da nascondere e che non sono una terrorista- ha poi riferito spiegato la studentessa al ’Daily Mail’, che si è occupato del caso -A due suore che indossavano il velo non è stato chiesto di toglierlo. Questo è quello che chiamate rispetto?”. Un portavoce dell’aeroporto romano ha replicato: “Quello che è accaduto alla signora Aghnia Adzkia riguarda il rispetto delle procedure di sicurezza.Quando la passeggera ha passato i controlli del metal detector è scattato un allarme ed era quindi necessario effettuare ulteriori controlli. Per questo motivo il nostro staff le ha chiesto di recarsi in una stanza privata, dove le sono stati controllati la testa e il copricapo, come è richiesto dalle leggi europee e nazionali, il cui scopo è garantire la sicurezza e la convivenza civile. Siamo veramente dispiaciuti che la passeggera abbia vissuto un’esperienza negativa a Ciampino ma ribadiamo che quanto accaduto è del tutto estraneo a qualsiasi forma di discriminazione”.
M.