Ora va bene che la dicitura Banca Mondiale, così come quella di Fondo Monetario Internazionale, nell’immaginario collettivo possono dare idea di essere luoghi ricolmi di soldi ma, a ben guardare come funziona l’economia planetaria, qui i soldi in questione sono ‘quelli degli altri’.
Un particolare forse sfuggito al presidente Zelensky il quale, oggi in video collegamento con i vertici della Bce e del Fmi, ha affermato che l’Ucraina ha bisogno di un limite di credito di cinque miliardi per l’acquisto di gas e carbone, poco dopo ha ‘alzato il tiro’ spiegando che “L’Ucraina ha bisogno di 57 miliardi di dollari per coprire il deficit di bilancio l’anno prossimo e per ricostruire infrastrutture cruciali ed energetiche, distrutte nella guerra con la Russia”.
Ma non solo, il numero uno di Kiev ha anche rivelato come far fronte a tali richieste: “Sarebbe opportuno creare un gruppo di lavoro permanente che fornisca assistenza finanziaria all’Ucraina e che lavori in modo tempestivo a diversi livelli“. Insomma una sorta di ‘fondazione’ modellata sul ‘Gruppo di contatto per la difesa dell’Ucraina’, cuore pulsante degli approvvigionamenti – soprattutto bellici – per l’Ucraina, e punto di raccolta di tutti i fondi provenienti da ogni parte del mondo.
Umanamente si tratta di richieste che fanno anche tenerezza, soprattutto alla luce degli spaventosi disagi derivanti dalla guerra – che però intende proseguire, rifiutando ogni proposta di negoziazione da parte di Mosca – Solo che, probabilmente distratto dall’incidere degli eventi, Zelensky forse non è al corrente che anche molti altri paesi, Italia in primis, avrebbero tanto bisogno di qualche miliardo…
Max