Evidentemente i drammatici precedenti rappresentati dallimpressionante numero di ben altri 17 casi simili registrati dallinizio dellanno, non hanno lasciato nessun segno. E di queste ore infatti la notizia, dellennesima sparatoria avvenuta allinterno di un campus americano, che ha comportato limpressionante numero di 17 vittime e di decine di feriti. Stavolta teatro dellattacco è la località di Parkland, in Florida, dove sorge la scuola superiore Stoneman Douglas, un campus che accoglie circa 3000 studenti. Raccapricciante la dinamica dei fatti, per la freddezza con cui – a monte di un piano studiato meticolosamente – un folle, inizialmente descritto come un uomo con un cappello nero e una giacca color borgogna, ha aperto il fuoco allimpazzata costringendo gli studenti al fuggi fuggi generale, o a barricarsi allinterno delle aule. Come ha poi riferito allemittente giornalistica Abc lo sceriffo della contea di Broward, dopo una seie infinita di spari incrociati, lo sparatore sarebbe stato infine arrestato, è un ex studente, e questo ha agevolato il suo piano, i quanto sapeva perfettamente dove e come spostarsi allinterno del Campus che aveva frequentato. Sul posto sono giunti anche agenti dellFbi. L’unica nota positiva nell’ambito di un fatto così grave e sconvolgente, è senza dubbio il grande eorismo dimostrato dal coach della squadra di football della scuola, Aaron Feis il quale, con la sua mole massiccia non ha esitato a fare da scudo ai ragazzi , mentre il 19enne Nikolas Cruz continuava a sparare all’impazzata. Un gesto eroico e miracoloso, cinsiderando che Feis ha riportato solo un lieve ferimento. Per dare idea dello choc suscitato da questa orribile strage, basti pensare che, anche un professionista rodato come Philip Mudd (analista della Cnn ed esperto di antiterrorismo), non è riuscito a contenere la commozione nel corso di una diretta televisiva: “Non possiamo accettarlo. Non ce la faccio – ha affermato al giornalista in studio l’ex agente segreto – Pensi che l’esperienza sia in grado di difendermi” dallo choc? Non è così. Non possiamo, in questo Paese, renderci conto che non possiamo accettare tutto questo?”…
M.