“Unarma condanna l’aggressione avvenuta a Lampedusa ai danni di 5 carabinieri picchiati da alcuni cittadini e si riserva di costituirsi parte civile. Tutto è avvenuto perché un carabiniere fuori servizio ha cercato di difendere un operatore della Croce Rossa italiana che ora si occupa dell’hotspot, ed è stato accerchiato da un ventina di persone”.
A denunciare questo increscioso fatto è Antonio Nicolosi, segretario generale Unarma il sindacato a tutela dei Carabinieri.
Come testimonia il sindacato dei militi, “Il nostro collega è stato selvaggiamente picchiato insieme ad altri carabinieri fuori servizio intervenuti in suo aiuto. È inaccettabile che sui carabinieri venga sfogata la frustrazione dei cittadini di Lampedusa dovuta all’emergenza migranti. Gli uomini e le donne dell’Arma dei Carabinieri rappresentano lo Stato ed ogni giorno con fatica ed abnegazione sono al servizio del Paese. Fatti del genere devono essere puniti perché ci mostrano una degenerazione del sentire comune che addirittura arriva a picchiare chi fa sicurezza sul territorio”.
Dunque, conclude Nicolosi, “Auspichiamo un immediato intervento del Ministro Crosetto su quanto è accaduto e dei chiarimenti immediati sul fermo delle persone che hanno compiuto questa spedizione punitiva”.
Ma non solo, il segretario generale del sindacato a tutela dei Carabinieri, coglie l’occasione anche per tornare a far luce su un altro vergognoso episodio sul quale, tiene a rimarcare “tutto tace”.
In particolare Nicolosi si riferisce alla pubblicazione del video ormai divenuto virale dello scorso 11 giugno 2023, riguardante l’aggressione ai carabinieri e al personale sanitario, a Silvi Marina nella provincia di Teramo.
“Una delle tante aggressioni quotidiane a cui i carabinieri vengono sottoposti – denuncia il sindacalista – Nessun giornale, nessun telegiornale, si è scandalizzato e ne ha dato notizia. Dove sono coloro che si scandalizzavano strappandosi le vesti quando commentavano frammenti, ripeto frammenti, di video dove delinquenti venivano fermati usando la forza perché si ribellavano al fermo?”.
Quindi, conclude l’amara nota redatta da Nicolosi, “Chiediamo al Governo di prendere provvedimenti per la tutela degli uomini e delle donne in divisa che tutelano i cittadini e l’ordine pubblico. Ne abbiamo abbastanza di silenzi e finti proclami.Fino a quando potremmo resistere?…”
Max