Probabilmente un regolamento di conti, un’esecuzione ‘in grande stile, di quelle che ormai siamo abituati a leggere sulle cronache cittadine di grandi città come Napoli, Roma o Milano. Ma che un fatto del genere sia accaduto a Pescara lascia in primis gli stessi abitanti sbigottiti.
Intendiamoci, non che in questa storica città portuale abruzzese, la criminalità (trainata dalla folta presenza di etnie rom stanziali), sia esente dalle cronache, ma qui di feroci esecuzioni non c’è memoria.
Forse è anche per questo il killer con in testa un casco, che stasera intorno alle 20, ha potuto muoversi con la massima freddezza e ‘tranquillità’, aprendo il fuoco contro due persone che si trovavano all’esterno di un bar sulla strada Parco (in un’area della città tutto sommato abbastanza tranquilla), per poi raggiungere con calma lo scooter che lo stava attendendo, per dileguarsi fra le vie cittadine. Il bilancio è di un morto e di un ferito grave, entrambi sono cittadini italiani, ma ancora non ci è dato di sapere se si tratta di persone incensurate o no.
Appena informato dell’accaduto, il primo cittadino di Pescara, Carlo Masci, ha affermato: “Un fatto angosciante e drammatico, che fa riflettere. Dalle modalità di esecuzione sembra un regolamento di conti. E’ raccapricciante quanto accaduto e impone un livello di allerta e di guardia più alto. Tutto questo fa pensare a un salto di qualità della criminalità“. Come ha tenuto a rimarcare il sindaco, cosa che l’ha ulteriormente ‘allarmato’, il fatto che, come dicevamo, “Siamo in una zona residenziale, serve il massimo controllo della città ed è quello che chiederò al questore“.
Max