Dalla Procura di Ivrea gli avvisi di chiusura indagini per i 39 indagati dell’inchiesta sulle morti per amianto alla Olivetti. Fra gli indagati ci sono Carlo, Franco e Rodolfo De Benedetti e Corrado Passera. Il reato contestato dai pm piemontesi è quello di omicidio colposo. Secondo gli inquirenti gli accusati sapevano che nella fabbrica negli anni 70 e 80 si utilizzava un talco tossico con un’altissima concentrazione di tremolite ma nulla hanno fatto per salvaguardare i loro operai. Almeno 18 persone sarebbero morte per malattie causate appunto dall’amianto.Soltanto nel 1981 l’azienda ha deciso di cambiare il talco presente nella catena di montaggio con uno innocuo. Una decisione presa solo quando si era avuta la certezza che la tremolite fosse tossica. Fra i destinatari del provvedimento, firmato dai pubblici ministeri Gabriella Viglione e Lorenzo Boscagli, compaiono anche i nomi di Roberto Colaninno e Camillo Olivetti. Viene chiesto il rinvio al giudizio per lesioni e omicidio colposo in relazione alle malattie, di sospetta origine professionale, che colpirono una quindicina di lavoratori. L’avviso di chiusura indagini esplicita che “al momento” la procura “non intende richiedere l’archiviazione”. Carlo De Benedetti è interessato dall’indagine nella sua qualità di amministratore delegato e presidente dell’Olivetti dal 1978 al 1996; il fratello Franco come amministratore delegato dal 1978 al 1989, di vicepresidente dal 1989 al 1992 e di consigliere di amministrazione fino al 1993; il figlio Rodolfo come consigliere di amministrazione dal 1990 al 1997; l’ex ministro Corrado Passera come consigliere di amministrazione dal 1990 al 1996 e amministratore delegato dal 1992 al 1996. Colaninno è stato amministratore delegato a partire dal 1996. Camillo Olivetti è indagato nella veste di amministratore delegato fra il 1963 e il 1964 e di consigliere di amministrazione fino al 1981. Da parte sua Carlo De Benedetti ribadisce con forza la sua totale estraneità ai fatti contestati e attende con fiducia le prossime fasi del procedimento”: così si legge in una nota del portavoce, che esprime “la convinzione” dell’Ingegnere “che all’esito di questa complessa indagine svolta dai Pubblici Ministeri, una volta al vaglio del Giudice, possano essere chiariti i singoli ruoli e le specifiche funzioni svolte all’interno del articolato assetto aziendale della Olivetti. Nel ribadire la propria vicinanza alle famiglie degli operai coinvolti, De Benedetti ricorda ancora una volta che, nel periodo della sua permanenza in azienda, l’Olivetti ha sempre prestato attenzione alla salute e alla sicurezza dei lavoratori, con misure adeguate alle normative e alle conoscenze scientifiche dell’epoca”.