Chirurgia estetica: in Italia il boom dei ‘ritocchini’

Per quanto discutibile (forse più per questioni economiche che morali), la sempre più crescente corsa al ‘ritocchino’ nel nostro Paese continua a macinare numeri da capogiro.
L’Italia si attesta infatti tra i primi cinque Paesi con più interventi, dopo Stati Uniti, Brasile, Giappone e davanti ia il Messico. Parliamo di cinque Paesi dove sono stati realizzati il 41,4% di tutti gli interventi chirurgici riconducibili all’estetica eseguiti a livello mondiale.
Del resto, se una volta poteva sembrare una battuta fuori luogo, oggi sono sempre di più le giovani che come regalo per la maturità si fanno pagare dai genitori le ‘aggiustatine’ al naso, alle labbra o al seno.
E’ dunque innegabile il boom della chirurgia cosmetica che, come è stato reso noto allo scorso Congresso dell’Imcas – l’assemblea annuale dei chirurghi e dermatologi estetici – ospitata a Parigi, solo nel 2017 nel mondo tale settore ha complessivamente fatto ‘girare’ qualcosa come  8,6 miliardi di euro ($ 10,7 miliardi), e parliamo del solo materiale e delle sostanze chimiche utilizzate nelle varie tecniche.
Come ha spiegato il focus redatto dall’Imcas, “C’è un forte dinamismo per questo settore in un contesto economico difficile per diverse aree geografiche”. I numeri sono poi da capogiro, basti infatti pensare che, dal 2016, soltanto la spesa per il materiale è cresciuta di oltre oltre l’8%, e nel frattempo continua ad aumento. Il riferimento è al laser, ai composti farmaceutici per l’epilazione, ai cosmetici, fino ai sofisticati dispositivi per l’aspirazione del grassi, ed alle tossine per il congelamento dei muscoli – vedi botox, le protesi mammarie, ed i ‘riempitivi’ per le rughe –
Per non parlare anche del mercato delle apparecchiature: 9,3 miliardi di euro nel 2018, con stime di raddoppio previste entro il 2021.
Ma attualmente cosa è più ‘trend’ o maggiormente richiesto?
Con dati relativi al 2016, l’aumento del seno rimane l’intervento più richiesto (il 15,8% del totale), seguito dalla liposuzione (il 14%), chirurgia delle palpebre (12,9%) e ritocchi al naso (il 7,6%).

Anche gli uomini non disdegnano

Da segnalare che è in calo invece l’ingrossamento del pene (- il 28%). E già perché contrariamente a quanto si crede, non sono solo le donne a rincorrere la bellezza con il bisturi, ma anche gli uomini: nello specifico, rappresentano il 14% dei pazienti complessivi, e chiedono per lo più interventi di bleferoplastica, il miglioramento del naso, la liposuzione, ed il trapianto di capelli.
Per quel che riguarda le donne invece, se è vero che togliere il grasso indesiderato dai glutei o dalla pancia, sostenere il seno o rifarsi il naso, è ormai un ‘must’, a stupire è invece (dal 2015 cresciuta del 23% negli Usa, e del 45% a livello mondiale), la richiesta di ‘labioplastica’: una delicata tecnica chirurgica in grado di correggere le asimmetrie o l’eccesso di pelle nelle piccole labbra della vagina.
Come ha infatti confermato Renato Saltz, presidente dell’International Society of Aesthetic Plastic Surgery (ISAPS), “a partire dal 2015. C’è una richiesta più forte che mai per la labioplastica, il ringiovanimento vaginale è la nuova tendenza e la procedura in più rapida crescita”.
Infine, per quel che riguarda le procedure non chirurgiche, la procedura più popolare continua ad essere rappresentata dalle niezioni con la tossina botulinica, il botox (oltre 4 milioni e 600 mila interventi).
Max