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Chip nel cervello: per la ‘gioia’ dei complottisti e fans del controllo mentale, Musk annuncia ‘Neuralink’. In realtà ha fini lodevoli

Dai e dai, per la gioia dei complottisti, dei terrapiattisti, e di quanti altro non aspettano che avere ragione dell’esistenza del temutissimo ‘controllo delle menti’, ladies and gentleman ecco finalmente il micro chip da applicare nel cervello!

Chip per il cervello: dopo averlo testato con successo sugli animali Elon Musk presenta l’innovativo ‘Neuralink’

Ebbene sì, lo ha annunciato (e chi altri sennò?) Elon Musk, dopo averne verificato l’attendibilità sia sui maiali che sui macachi.

A produrlo e la ‘misteriosa‘ società di impianti cerebrali del Tycoon, ‘Neuralink’, per l’appunto fondata dal famoso magnate, che tenterà l’Impresa: impiantare il chip in un cervello umano.

Chip per il cervello: altro che ‘controllo mentale’, il fine – nobile – è di restituire a chi paralizzato la possibilità di comunicare

Ma attenzione; in realtà le intenzioni che muovono tale innovazione tecnologica hanno finalità a dir poi lodevoli. Nello specifico Neuralink, è stato infatti spiegato, “tenterà di dare a un paziente paralizzato il controllo cerebrale tramite il mouse di un computer, per scorrere, fare clic e probabilmente digitare. Uno dei suoi migliori ingegneri aveva precedentemente detto a Ieee Spectrum che l’azienda avrebbe cercato di battere l’attuale record mondiale di digitazione cerebrale”. Ad oggi, “quel record è detenuto da Dennis DeGray, un uomo paralizzato”, del quale ‘Mit Technology Review’ ha già capillarmente riferito lo scorso anno, dimostrando che ora l’uomo “può digitare 18 parole al minuto utilizzando un altro impianto cerebrale sviluppato da un consorzio di ricercatori accademici chiamato BrainGate”.

Chip per il cervello: imminente l’innesto di ‘Neuralink’ come si intuisce da un specifico annuncio pubblicato

A dimostrazione che l’innesto di ‘Neuralink’ è imminente da parte di Musk, l’annuncio di lavoro pubblicato in uno specifico sito dedicato a iper professionisti tecnologici, dove da parte della società si ricerca la figura di un direttore di studi clinici, e questo, suggerisce Mit Technology Review, ”significa che probabilmente sta pianificando di tentare il suo primo intervento chirurgico su un essere umano per installare la sua interfaccia cerebrale ad alta larghezza di banda“.

Max