Un convento dove in passato abitavano frati che studiavano teologia e’ diventato luogo sicuro per rifugiati e persone disperate, proprio sulla scia dell’appello di papa Francesco che l’altro giorno, in visita al centro Astalli, ha auspicato che i conventi inutilizzati siano aperti a chi soffre. L’esperienza e’ quella dei frati francescani di fra Domenico Domenici, nel cuore di Tastevere, a Roma. “La struttura -racconta il frate all’Adnkronos – un tempo era abitata soltanto dai frati che venivano a ROMAper studiare la teologia. Poi, nel tempo, la frequentazione e’ diminuita e si sono creati spazi vuoti all’interno del convento”. Da qui l’idea di aprire le porte ai profughi, proprio sulla scia di quanto auspica Bergoglio. “Molti dei nostri ospiti – racconta fra Domenico – sono immigrati, ma ci sono anche persone che hanno perso il lavoro e separati. La maggior parte sono profughi di Lampedusa ed ora si e’ aggiunta l’emergenza dalla Siria