Vanessa Ferrari vince la medaglia d’argento nel corpo libero a Tokyo 2020 ed entra nella storia della ginnastica azzurra. Un sogno che la campionessa di Orzinuovi realizza a 30 anni e alla sua quarta partecipazione ai Giochi, dopo una carriera ricca di successi ma anche segnata da infortuni e delusioni. Soprannominata la ‘Farfalla di Orzinuovi’ o ‘la Cannibale’, Vanessa Ferrari ha cominciato a praticare la ginnastica all’età di 7 anni. Il suo primo tecnico, Enrico Casella, è ancora oggi il suo allenatore. Gareggia per il gruppo sportivo dell’Esercito e a livello nazionale detiene 22 titoli (7 nel concorso generale) ai campionati assoluti, di cui il primo vinto nel 2004.
E’ stata la prima ginnasta italiana ad aver vinto un oro ai Mondiali (Aahrus 2006), un successo bissato l’anno successivo con l’oro agli Europei, e proprio qui a Tokyo ha raggiunto il primato di partecipazioni olimpiche. Nessuna ginnasta italiana, infatti, aveva mai vissuto quattro edizioni dei Giochi. Prima di Tokyo, però, l’appuntamento a cinque cerchi le aveva riservato solo grandi delusioni: undicesima a Pechino 2008 quando ancora era minorenne, quarta a Londra 2012, quarta a Rio de Janeiro 2016. I tanti infortuni subiti in carriera, tra cui la rottura del tendine d’Achille durante i Mondiali di Montreal nel 2017, non le hanno mai impedito di tornare a gareggiare. Fino alla consacrazione di oggi a Tokyo, con la conquista dell’unica medaglia che ancora mancava nella sua ricca bacheca.