Dove non arriva con la voce arriva con il cuore. Paolo Palumbo è uno chef e un cantante, amante del rap, è anche il più giovane a cui è stata diagnosticata la Sla, quando aveva appena 18 anni. Una notizia che atterrisce, perché Paolo, come tutti i ragazzi, era pieno di sogni. Voleva entrare in un’accademia per chef, diventare un grande cuoco.
Voleva anche cantare, ma quello lo sta facendo. E in grande stile. Già, perché il ragazzo dopo non essere riuscito a passare la seconda fase di selezioni per le nuove proposte di Sanremo, farà parte della kermesse sonora condotta da Amadeus come ospite, accompagnato dal rapper Kumalibre, con cui canterà ‘Io sto con Paolo’, canzone scritta da lui stesso.
La notizia più bella che la vita potesse dargli, così Paolo Palumbo ha definito il momento in cui gli è stato comunicato di essere stato invitato a Sanremo come ospite per cantare la sua canzone: “Sanremo è il regalo più bello che la vita potesse farmi. Il mio carattere non mi ha mai portato a vedere il bicchiere mezzo vuoto. Sono sempre andato avanti malgrado le difficoltà che la vita mi ha messo davanti e la mia propositività mi ha permesso di fare cose che prima della Sla non avrei mai immaginato“, ha dichiarato.
Paolo Palumbo ora ha 22 anni ed è uno chef. La vita lo ha messo davanti alla sfida più difficile quando appena maggiorenne gli è stata diagnosticata la Sla. Non riusciva più a cucinare, ad aprire barattoli. Anche a stare in piedi. Ma non si è mai arreso, anche se costretto sulla sedia a rotelle. Ha combattuto per i suoi ideali, ha sperimentato, ha creato. Grazie a lui è stato infatti inventato un tampone che permette di assaporare il gusto dei piatti più elaborati. La sua passione lo ha spinto inoltre a provare ad entrare a Sanremo Giovani. Non ci è riuscito attraverso la selezione, ma sul palco dell’Ariston salirà ora dalla porta principale per cantare a tutti la sua storia. Fatta di coraggio e voglia di non arrendersi mai.
Paolo Palumbo ha rilasciato un’intervista all’Avvenire in cui ha raccontato le sue sensazioni a poche ore dalla sua esibizione sul palco di Sanremo: “La forza è una cosa che ci arriva in aiuto quando ne abbiamo bisogno, ma l’ironia è assolutamente fondamentale per affrontare situazioni simili alla mia e sorridere nonostante tutto. Nel mio rap prendo in giro anche questa voce che «sembra quella di un casello autostradale”.
Lo chef e rapper ha raccontato poi cosa rappresenta la sua canzone: “Il brano che porto è un inno alla vita, scritto con l’obiettivo di spronare chi si arrende al primo ostacolo. Se ho incontrato la musica è grazie alla malattia, all’inizio è stato il modo con cui cercavo di far sentire ciò che provo tutti i giorni combattendo la mia battaglia. Cantare all’Ariston è il regalo più bello che potessi ricevere, sono grato ad Amadeus, un uomo estremamente sensibile, dal cuore grande e sincero”, ha concluso Paolo Palumbo.