Massimo Stano oro nella marcia 20 km a Tokyo 2020. L’atleta pugliese, 29 anni, trionfa nella gara che nel 1980 ha incoronato Maurizio Damilano a Mosca e nel 2004 ha premiato Ivano Brugnetti a Atene. Con l’exploit dell’atleta delle Fiamme Oro, la marcia azzurra torna sul gradino più alto del podio a 13 anni dalla vittoria di Alex Schwazer nella 50 km di Pechino 2008.
Stano, cresciuto a Palo del Colle (Bari), si è avvicinato all’atletica nel 2003 praticando il mezzofondo ma nel 2006 ha scelto la marcia sotto la guida di Giovanni Zaccheo anche sulla pista di Molfetta. Come ricorda la Fidal, il primo acuto arriva nel 2013; quarto nella gara dei 20 km agli Europei under 23 di Tampere, ma in seguito arriva il bronzo per la squalifica del russo Bogatyrev.
A ottobre la svolta con il trasferimento Sesto San Giovanni (Milano) per essere seguito dall’ex ventista azzurro Alessandro Gandellini. Il percorso è complicato da una serie di infortuni, microfrattura alla tibia destra nella primavera del 2015 e a quella sinistra nel 2016. Quindi, il passaggio nel gruppo del tecnico Patrizio Parcesepe a Castelporziano.
Nel marzo 2018 la rinascita: torna a vincere un titolo italiano sulla 20 km migliorandosi di oltre un minuto, quindi il terzo posto nei Mondiali a squadre con l’argento per team e la quarta piazza agli Europei di Berlino, a un solo secondo dal podio. Stabilisce il primato italiano nel giugno 2019 con 1h17:45 a La Coruna. Nel 2021 dopo uno stop per una periostite rientra con l’ottavo posto agli Europei a squadre.
Nel 2016 sposa Fatima Lotfi, ex mezzofondista, poi anche lei passata alla marcia. A febbraio, nasce Sophie, a cui Stano dedica il trionfo di Tokyo. Il nuovo campione olimpico ha il diploma di tecnico commerciale programmatore informatico. La scheda della federazione lo descrive come un appassionato di cultura giapponese: da oggi, il legame con il paese nipponico è ancora più forte.