Da più di due settimane non si hanno notizie del dittatore nordcoreano Kim Jong-un e sembra che nessuno sappia dire con certezza dove sia finito. C’è chi, come il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, afferma di sapere dove si trovi, ma che non può aggiungere altro e chi, come Cina e Russia, si definisce estraneo alla vicenda. Il governo sudcoreano invece sgonfia la questione, rivendicando una capacità d’intelligence in grado di stabilire che in Corea del Nord “non ci sono segnali inconsueti”.
Da Taiwan arriva invece una voce diversa, l’ultima in ordine temporale, che dà seguito ai ‘rumors’ su una probabile malattia, o addirittura sulla morte, del leader nordcoreano.”Kim è malato“, ha detto in Parlamento Chiu Kuo-cheng, direttore dell’intelligence di Taiwan. Incalzato dalle domande dei politici, Kuo-cheng ha replicato che è perfino pronto un piano d’emergenza in caso di vuoto di potere in Corea del Nord.
Kim è assente dalla scena pubblica dall’11 aprile scorso. A fare scalpore è stata la mancata partecipazione alle celebrazioni del 15 aprile, data dell’anniversario della nascita del nonno, Kim Il-sung, fondatore della patria, morto nel 1994. Una delle occasioni più importanti del Paese che in otto anni di governo Kim non aveva mai mancato.
Dov’è finito Kim? Di fatto ancora non si sa e, a questo punto, bisognerà aspettare notizie ufficiali da Pyongyang.
Mario Bonito