“Basta, è una vergogna alla quale il governo deve mettere fine, non abbiamo bisogno di geni che vengono dalle altre parti del mondo. Men che meno del professore Strada”.
Puntuale, come era prevedibile che fosse, la ‘proposta’ buttata lì dalle Sardine (di nominare Gino Strada commissario alla Sanità calabrese), e gradita dal M5s che l’ha avallata sensibilizzando il premier, ha inevitabilmente acceso la reazione del presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì.
Ora senza entrare nelle riconosciute e stimate ‘gestioni d’emergenza sanitaria’, che il fondatore dell’ong ‘Emergency’ porta in tutto il mondo, il problema è esclusivamente politico.
Ma il premier può decidere e nominare autonomamente un responsabile pubblico?
Non è infatti possibile che, per quanto prevalga lo stato di emergenza, il presidente del Consiglio possa ‘alzarsi’ una mattina e ‘scegliere’ chi delegare in un determinato ruolo pubblico. A parte una legittima consultazione anche con le opposizioni – che male non ci starebbe – ma, quanto meno, discuterne almeno prima in Aula.
E’ vero che Conte ha soltanto avuto un incontro, sulla carta non ufficiale con Gino Strada ma, vista l’aria che tira, è altresì ipotizzabile che di quì ad un’investitura ufficiale non ci passi poi molto tempo.
Spirlì: “Che c’entra Strada? La Calabria non ha bisogno di missionari”
Dunque, rispondendo in merito dai microfoni de La7, Spirlì è sbottato senza complimenti: “Cosa c’entra Gino Strada? La Calabria è una regione dell’Italia, non abbiamo bisogno di missionari. Abbiamo fior di professori, si cerchi qui chi deve occuparsi della sanità calabrese, non abbiamo bisogno di essere schiavizzati“.
Max