CHARLIE HEBDO, LA “GRAVE PROVOCAZIONE” dì Valeria Grassi

Il premier islamico conservatore turco, Ahmet Davutoglu, ha attaccato la pubblicazione da parte del settimanale satirico francese, Charlie Hebdo, di una caricatura del profeta Maometto. “La pubblicazione di questa caricatura è una grave provocazione, la libertà di stampa non significa la libertà d’insultare”, ha detto Davutoglu alla stampa ad Ankara, in partenza per Bruxelles. “Non possiamo accettare gli insulti a profeta” ha aggiunto. I Talebani afghani dicono infatti di ’’condannare con forza questa azione ripugnante e disumana e di considerare i suoi autori, chi ha permesso e chi li sostiene come nemici dell’umanità’’. Permettere la diffusione di queste caricature, dicono i Talebani, significherebbe ’’dissacrare la fede di oltre un miliardo di persone e spingere ulteriormente il mondo nel fuoco dell’odio e della guerra’’. Charlie Hebdo è uscito ieri, una settimana dopo la strage che ne ha decimato la redazione, con in copertina una vignetta del profeta Maometto in lacrime che regge il cartello “Je suis Charlie”. E’ lo slogan di milioni di persone che domenica hanno manifestato in tutta la Francia e all’estero in solidarietà con le vittime del massacro, avvenuto a opera di due fratelli jihadisti.  Nel pieno del clima di tensione che si respira a Parigi dopo gli attacchi terroristici, una poliziotta di guardia davanti al palazzo dell’Eliseo è stata investita deliberatamente stanotte da un’auto. Due sono state arrestate. La donna è rimasta ferita. Il presidente Francois Hollande si è recato sul posto. L’episodio è avvenuto dopo mezzanotte a rue du Faubourg Saint-Honoré, a pochi metri dal palazzo della presidenza. Stando alle testimonianze l’auto, una Clio nera, con quattro occupanti, ha accelerato e investito la donna in divisa, facendola finire sul tetto del veicolo, e poi si è data alla fuga. Inseguiti, il guidatore e la persona che era al suo fianco sono stati raggiunti e arrestati. Gli altri due sono in fuga.