CHARLESTON: PRESO IL KILLER STRAGE IN CHIESA. “VOLEVO LA GUERRA RAZZIALE”

     

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    “Il presidente ha fatto tutto quello che poteva fare. Il Congresso invece non è stato all’altezza, non è stato capace di affrontare la questione”: così Eric Schultz, portavoce della Casa Bianca, sulla mancata stretta sule armi da fuoco che era stata proposta da Barack Obama. Un evento scioccante che ci ricorda come abbiamo ancora molta strada e molto lavoro da fare”: così il presidente americano, Barack Obama, è tornato sulla strage di Charleston, dove in una chiesa un giovane di 21 anni ha ucciso 9 afroamericani. Il legame del presidente Barack Obama e della first lady Michelle Obama col reverendo Clementa Punckney, il pastore ucciso nella strage di Charleston, “era forte abbastanza da durare fino ad oggi”. Lo ha detto Eric Schultz, portavoce della Casa Bianca, ricordando come Punckney fu un supporter della prima ora di Obama nel 2007. L’assassino della Emmanuel African Methodist Episcopal Church, la chiesa della strage nella Carolina del Sud, dovrebbe essere condannato alla pena di morte: lo ha detto il governatore dello Stato alla Nbc. Dylann Roof, l’uomo sospettato di avere assassinato nove afroamericani in una chiesa di Charleston, nella Carolina del Sud, ha confessato la strage: lo ha reso noto la polizia, secondo quanto scrive la Cnn. Roof ha detto agli inquirenti che voleva scatenare una guerra razziale. La Nra, potente lobby delle armi negli Usa, ancora non commenta ufficialmente la strage di Charleston. Ma uno dei suoi leader, Charles Cotton, critica il pastore ucciso: “Otto persone sarebbero ancora vive se avesse permesso di portare le pistole in chiesa. Innocenti sono morti a causa della sua posizione su una questione politica”. Dylann Roof è stato riportato a Charleston dalla North Carolina dove era stato arrestato. Ora è rinchiuso in un carcere di massima sicurezza, il Charleston County Detention Center, e sistemato in una cella in totale isolamento.