Charles Leclerc, così gli hanno rubato l’orologio circa 2 mln di euro

(Adnkronos) – Sono stati arrestati gli autori della rapina ai danni del pilota della Ferrari Charles Leclerc. Si tratta di tre uomini e una donna che a Viareggio (Lucca) il 18 aprile 2022, giorno di Pasquetta, mentre si trovava in compagnia del suo preparatore atletico, Andrea Ferrari, con la scusa di un selfie si avvicinarono all’auto di Leclerc sfilandogli dal polso il prezioso orologio Richard Mille del valore di circa 2 milioni di euro. 

I carabinieri del nucleo operativo radiomobile di Viareggio, supportati dai militari del comando provinciale di Napoli, di Caserta e di Milano, hanno eseguito oggi la misura cautelare restrittiva in carcere richiesta dalla Procura di Lucca ed emessa dal Gip del Tribunale di Lucca.  

L’indagine condotta dai militari dall’Arma di Viareggio, protrattasi per diversi mesi, spiega una nota del procuratore di Lucca, Domenico Manzione, “ha consentito di ipotizzare la riconducibilità ai soggetti destinatari del provvedimento cautelare tanto l’ideazione che l’esecuzione materiale” della rapina. 

L’attività investigativa dei carabinieri di Viareggio, svolta mediante attività tecniche, l’acquisizione di numerosissime immagini di videosorveglianza – sia pubblica che privata – e l’escussione di vari testimoni con contestuali individuazioni fotografiche, ha consentito di ipotizzare la riconducibilità della condotta – oltre ai due autori materiali della rapina, che utilizzarono uno scooter di grossa cilindrata, intestato ad un prestanome – anche da altri due soggetti che avevano concorso nel reato e segnatamente un uomo di 39 anni ed una donna di 29 anni, che viaggiavano a bordo di un suv affittato presso un autonoleggio di Napoli.  

In particolare, la coppia a bordo dell’auto si ipotizza abbia fornito supporto ai complici che viaggiavano sullo scooter occupandosi dapprima del pedinamento della vittima, avvenuto da Forte dei Marmi fino a Viareggio, e poi agevolandone la fuga impedendo alla parte offesa – con varie manovre – di inseguire i presunti complici negli istanti successivi alla consumazione del reato.  

I quattro arrestati, già gravati da specifici precedenti, ripartirono subito dopo la rapina alla volta di Napoli. Gli accertamenti investigativi dei militari dell’Arma di Viareggio, coordinati dalla Procura, hanno consentito inoltre di raccogliere gravi e concordanti elementi di reità a carico di due degli arrestati anche in ordine ad una tentata rapina di orologio di pregio avvenuta a Forte dei Marmi nella medesima serata del 18 aprile di un anno fa ai danni di una giovane coppia, residente a Lucca, che mentre transitava a piedi per le vie del centro storico fortemarmino sarebbe stata avvicinata da uno degli indagati, il quale con violenza e percosse avrebbe cercato di strappare dal polso dell’uomo un orologio del valore di 40.000 euro, senza peraltro riuscire nell’intento vuoi per la resistenza posta in essere dalla vittima, vuoi a causa dell’intervento di alcuni passanti, giunti in difesa del giovane.  

Inoltre, l’azione investigativa ha permesso di acquisire una serie di elementi indizianti a carico di due destinatari del provvedimento cautelare restrittivo anche in relazione a una rapina consumata a Forte dei Marmi nell’agosto 2021 ai danni di un turista di nazionalità francese che – con violenza e sotto minaccia di una pistola, con la quale venivano anche esplosi in aria colpi che successivamente si rivelavano a salve -subiva lo strappo dal polso del suo orologio del valore di 80.000 euro.  

Valutati gli elementi e le fonti di prova, la Procura di Lucca ha richiesto ed ottenuto per i quattro soggetti indagati – tutti originari del centro storico di Napoli – il provvedimento cautelare della custodia in carcere. Nel corso dell’esecuzione della misura sono state inoltre effettuate perquisizioni domiciliari delegate durante le quali sono stati rinvenuti e sequestrati – a carico dì uno degli indagati – due orologi di pregio,sulla cui provenienza, allo stato non giustificata, saranno svolti ulteriori approfondimenti investigativi, nonché la somma in contanti di circa 23.000 euro.