Alla fine l’accordo è arrivato in Cgil. Maurizio Landini sarà il nuovo segretario generale della Cgil. Vincenzo Colla sarà il suo vice e in vicesegreteria dovrebbe esserci anche Gianna Fracassi.
Dunque l’accordo notturno intorno al nome di Landini ha allontanato definitivamente la possibile rottura intestina alla Cgil, e dopo profonde riflessioni e incontri fiume tra la corrente landiniana e quella colliana, ecco arrivato l’accordo completo: la nuova segreteria Cgil sarà formata da 10 persone sette delle quali dell’area Camusso e tre dell’area Colla, oltre al vicesegretario, Roberto Ghiselli e il segretario dei chimici Emilio Miceli. In tal senso dunque i colliani avranno circa il 40 per cento del direttivo. L’accordo, che va ratificato dal voto degli oltre 800 delegati al congresso, dunque ha nel nome di Landini il punto focale di una intesa piuttosto complicata.
Landini dovrebbe avere circa il 90 per cento dei voti divise tra le varie e differenti correnti interne della maggioranza. Dopodiché sarà il segretario generale Landini ad nominare i vicesegretari e gli altri membri della segreteria. Venerdì la giornata definitiva del congresso con il saluto finale a Susanna Camusso che saluta la segreteria dopo otto anni. A quel punto, ci sarà il discorso di insediamento di Maurizio Landini e la nuova era Cgil.
Landini ha una natura ’operaia’, se così si può dire. Quindicenne iniziò a lavorare come apprendista saldatore e, a 57 anni adesso prende la guida del più grande sindacato italiano. Quarto di cinque figli, Maurizio Landini viene da un piccolo centro della provincia di Reggio, Castelnuovo ne’ Monti. Quello che è di fatto l’anima rossa dellEmilia. Nato il 7 agosto del 1961 Landini vive col padre cantoniere e la madre casalinga. Non può terminare gli studi di geometra per colpa del deficitario bilancio familiare, trova lavoro in una cooperativa di Reggio Emilia. Diviene delegato sindacale della Fiom, e a metà degli anni ottanta inizia la scalata che lo condurrà al vertice della federazione delle tute blu della Cgil. Epocale è lo scontro con Sergio Marchionne, nella vertenza Fiat sul progetto ’Fabbrica Italia’.