Pasolini e Cerveteri, un binomio che non si scinde. Nuovo appuntamento in Sala Ruspoli a Cerveteri con la rassegna cinematografica dedicata al genio di Pier Paolo Pasolini ciclo dedicato alle grandi pellicole, alle opere e alla storia del grande autore, curato nei minimi dettagli, con cura e dedizione dal Professor Michele Castiello.
Sabato 2 febbraio, nel consueto orario delle 16.30 spazio a tre piccoli straordinari capolavori del poeta – cineasta, di cui sicuramente balza agli occhi il primo, La Ricotta datato 1963, seguito dal surreale, comico e fiabesco La terra vista dalla luna del 1966 e infine il più complesso, per tutta una seria di implicazione filosofiche, pittoriche e teatrali, Che cosa sono le nuvole? del 1967.
Volge quasi a conclusione la rassegna che dallo scorso dicembre nei locali di Sala Ruspoli sta richiamando un gran numero di appassionati di cinema ha dichiarato il Sindaco di Cerveteri Alessio Pascucci tanti ospiti, del giornalismo, del cinema, persone che hanno avuto lonore di conoscere o di poter collaborare con Pasolini, si sono succedute incontro dopo incontro, in una rassegna che ha preso piede sabato dopo sabato, dimostrandosi essere di qualità e curata in ogni suo dettaglio.
I tre cortometraggi proposti sono tre autentici capolavori dellarte pasoliniana, discussa, apprezzata, contestata ma già allepoca profondamente attuale.
La ricotta fu un progetto nato per essere un lungometraggio. In seguito dovette far parte di un film a episodi dal titolo La vita è bella. Pasolini lo propose al produttore R. Amoruso, il quale non solo rifiutò, giudicandolo offensivo, ma chiese addirittura i danni. Infine, andò a far parte del film Ro.Go.Pa.G, il cui titolo che comprende le iniziali dei quattro registi che parteciparono al film: Rossellini, Godard, Pasolini e Gregoretti, ciascuno autore di un episodio cinematografico; ma dopo il sequestro e i tagli apportati dalla censura, venne rimesso in circolazione con il titolo di Ro.Go.Pa.G. Ovvero, laviamoci il cervello.
Secondo corto, La terra vista dalla Luna. “Si tratta di una favola surreale e comica , una storia fuori dal tempo e come qualsiasi storia surreale, simparenta con la stregoneria”.( sic!). Così il regista nel novembre del 1966, ad inizio riprese definì il corto. Tratto dal racconto di Pier Paolo Pasolini, mai pubblicato, Il Buro e la Bura, ha inizio in un cimitero di periferia dove Ciancicato Miao, magistralmente interpretato da Totò, e suo figlio Baciù, entrambi dai capelli inverosimilmente color rame, che vivono in un imprecisato futuro, piangono la morte della moglie-madre Crisantema, morta per indigestione di funghi avvelenati. Appena terminata la lamentazione funebre i due, constatato che Ciancicato ha ancora “qualche cartuccia da sparare” decidono di intraprendere un viaggio alla ricerca della Donna, madre e moglie che diventi la nuova anima femminile della loro catapecchia, in un paesaggio da bidonville, in cui passano di tanto in tanto due turisti stranieri vestiti da safari.
Che cosa sono le nuvole? invece è ambientato in uno scalcinato teatrino di periferia dove va in scena lOtello di Shakespeare recitato dai burattini. Un breve cortometraggio, ma una poetica riflessione sul senso dellesistenza, sul rapporto tra apparenza e realtà, tra lazione e il pensiero, tra la vita e la morte.