Solo una madre che, alla fine, è stata costretta a desistere. E per portare a casa il bambino, visto che è stato presentato questa mattina senza il certificato di vaccinazione in mano. È il bilancio della prima giornata di asili nido e materna a Milano, che riapre sotto la bandiera degli obblighi introdotti dal decreto Lorenzin. Al momento, il Comune ha registrato solo un caso di non ingresso a scuola. È un piccolo membro di un nido che, poiché non ha documenti, non è entrato in classe. Unesclusione momentanea, tuttavia: a quanto appreso, infatti, la madre è stata invitata a tornare nei prossimi giorni con i documenti richiesti (e che non ha consegnato a causa di una svista). Pertanto, la scuola non avrebbe emanato alcuna disposizione formale per lesclusione.
Lunedì è la scadenza per consegnare i documenti allufficio che la città ha aperto in Alzaia del grande canale. Ma, finora, i problemi sembrano limitati, come conferma il sindaco Beppe Sala: “Mi sembra che il tema sia troppo enfatizzato, i numeri di Milano ci dicono che i problemi sono molto limitati, li gestiamo con buon senso, Penso che uno sfruttamento su un problema che è davvero limitato – ha detto il sindaco questa mattina alle telecamere della Rai – Mi sembra che attraverso il dialogo e il dialogo con le famiglie tutto si risolva, continueremo a fare come lanno scorso, non è cambiato nulla. la linea della Città continuerà: certamente ascolto, ma con il punto fermo che i vaccini devono essere fatti “.
Al momento, secondo i calcoli di Palazzo Marino, delle 600 famiglie che nelle ultime settimane avevano ricevuto un sollecito inviato dal Comune perché non avevano ancora consegnato i documenti richiesti, due terzi sono stati “recuperati” e, quindi, , ora sono in ordine. Circa 200 bambini non sono ancora richiesti documentazione: in questo caso, tuttavia, sarebbero molti i bambini che dovrebbero iniziare gli inserimenti nel primo anno del nido dalla prossima settimana e fino a metà ottobre. Per loro, quindi, la scadenza è posticipata e le famiglie dovranno consegnare i documenti solo quando porteranno fisicamente i bambini in classe.
Sulla base di quanto stabilito a luglio dal nuovo Ministro della Salute, Giulia Grillo, affinché i bambini da zero a sei anni siano ammessi questanno in classe, le famiglie devono presentare il certificato di vaccinazione o, in alternativa, lautocertificazione. In alternativa, le famiglie possono consegnare – a scuola o, fino a venerdì 7, nellufficio che il Comune di Milano ha aperto nella Alzaia del grande canale – una copia della richiesta formale per un appuntamento al centro di vaccinazione, per avere il figlio le iniezioni che gli mancano ancora, o un certificato medico, in cui si afferma che il bambino non può essere vaccinato perché immunodepresso o perché non ne ha bisogno visto che in passato ha già avuto la malattia.