Da Più Europa e Calenda ai 5 Stelle? Benedetto Della Vedova sposta l’asticella un passo indietro rispetto all’alleanza larga, il ‘nuovo Ulivo’ come qualcuno lo chiama, proposta dal segretario Pd Enrico Letta. “Prima di occuparci delle alleanze, noi dovremmo occuparci di costruire un progetto federativo delle forze europeiste, riformiste, liberal-democratiche”, dice il segretario di Più Europa all’Adnkronos.
Quando? “Il prima possibile. Prima dell’elezione del presidente della Repubblica perché, posto che per noi Draghi dovrebbe restare a palazzo Chigi fino al 2023, gli eventi politico-istituzionali hanno una loro dinamica…”. Una strada possibile per il progetto libdem che viene confermata dall’esito dei ballottaggi con la “sconfitta netta e oltre ogni aspettativa del fronte sovranista e antieuropeista” ed insieme, sottolinea Della Vedova, la “disfatta dei 5 Stelle”.
Della Vedova, che ne pensa dell’alleanza larga proposta da Enrico letta? “Tutti questi interlocutori non hanno ancora chiarito con quale legge elettorale… detto questo, siamo arrivati fin qui con una stagione, una lunga stagione in cui il Pd ha scelto un’alleanza stretta e monogamica con i 5 Stelle senza alcuna considerazione e senza alcuna volontà di aprire una discussione, anche un minimo impegnativa, con un’area europeista e riformista. Quindi non so che succederà in futuro, ma credo che noi dovremmo prima occuparci di costruire un progetto politico elettorale, una federazione dell’area liberal democratica”.
E chi dovrebbe concorrere a costruire questa area? “Con Calenda abbiamo già unito le componenti. Il risultato di Calenda a Roma è importante, a mio avviso può essere una buona base di partenza e lui stesso si è guadagnato buon titolo sul campo”. E Italia Viva di Matteo Renzi? “Italia Viva, al di là delle persone e dei personalismi, sta in Renew Europe al Parlamento europeo ed è quindi un interlocutore. Bisognerebbe capire però quale opzione intende scegliere…”.
Come altri soggetti ‘centristi’, tipo Coraggio Italia? “Il discrimine è chiaro: se Coraggio Italia intende stare nella coalizione antieuropeista di Salvini e Meloni, è una loro scelta, di certo è opposta alla nostra”. Calenda parla di un ‘fronte repubblicano’ che guarda a riformisti del centrosinistra e del centrodestra, leggi quanti in Forza Italia sono a disagio con la trazione sovranista della coalizione. “Io non so quello che deciderà di fare il Pd con l’alleanza con i 5 Stelle o se Forza Italia intende stare con i leghisti e Meloni, l’importante è che intanto facciamo qualcosa noi”.
Lei ne parla, Calenda ne parla, Renzi ne parla ma quando qualcosa di concreto? “Il prima possibile. Ragioniamoci. Dobbiamo capire, mentre ciascuno rafforza il proprio partito, se siamo pronti ad aprire la costruzione di questo progetto politico elettorale che stia in piedi da solo e che sia un soggetto coeso e competitivo”.
(di Mara Montanari)