“Le parole di questa mattina di Enrico Letta sono importanti. Parole chiare sul campo largo da costruire con tutti coloro che vogliono far parte del progetto per le politiche 2023”. Alessandro Alfieri, portavoce di Base Riformista, sottolinea il passaggio di stamattina del segretario dem dopo quel si è “rotta la fiducia” con Italia Viva che aveva colto di sorpresa l’area riformista.
Un affondo che Alfieri, parlando con l’Adnkronos, spiega così: “Sono certo che il segretario abbia voluto dare un segnale forte sul fatto che la nostra battaglia sui diritti non si ferma e che sui diritti non siamo disposti a transigere. Dopodiché anche sulla prospettiva del progetto per le politiche del 2023, le parole del segretario stamattina sono state altrettanto chiare: costruire un campo largo con tutti coloro che vogliono far parte del progetto”.
E’ rientrato il ‘veto’ su Renzi? “Non è questione di veti ma di volontà politica. Che non può essere unilaterale. Ovvero: Renzi vuole stare nel campo del centrosinistra? Lo deve dimostrare, però. Il caso siciliano, l’alleanza con Miccichè, non è incoraggiante… Serve chiarezza. Patti chiari, amicizia lunga. Solo così si può andare avanti in un percorso insieme in cui si ragiona di tutto. Nessun veto. Ma deve esserci la volontà di costruire un percorso chiaro e coerente”.
“Il punto è tenere insieme progressisti e riformisti -prosegue Alfieri- e costruire l’alternativa ai sovranisti. Tutte le grandi partite dalle nuove regole del patto di stabilità al rendere permanente il Pnrr si giocano in Europa e lì il discrimine è tra sovranisti chiusi nei loro confini e chi pensa invece che dall’Europa passa la nostra capacità di rispondere alle sfide del futuro. Questa per noi è la direzione, stando dentro l’agenda Draghi con le nostre proposte e il nostro profilo”.
Pd con M5S e Leu non è sufficiente? “No, non è sufficiente. Lo dico da uomo del Nord dove abbiamo vinto le elezioni amministrative grazie alla capacità di costruire coalizioni con mondi civici che rappresentano sensibilità diverse, da quelle liberal democratiche a quelle più moderate. La sola alleanza con i 5 Stelle non ci permetterebbe di mettere in campo una proposta credibile e vincente. Per questo serve il campo largo”.
Anche in vista della partita del Quirinale, un campo stretto in Parlamento non ha chance… “Vale per il Quirinale ma anche più pragmaticamente per tutti i passaggi che avremo in Parlamento, a partire dalla manovra. Poter contare su una base parlamentare ampia è fondamentale”. (di Mara Montanari)