Dopo una lunga lotta per assicurarsi almeno i servizi essenziali, che i residenti dell’area interessata hanno lungamente combattuto, ecco che invece ci si appresta all’inaugurazione di un mastodontico polo commerciale (nella foto), capace non solo di fornire servizi ma, per certi versi (vista dalla parte degli imprenditori), anche di ‘nobilitare’ un quartiere come il Laurentino, attualmente ancora poco servito sotto l’aspetto commerciale.
Un ‘pessima notizia’ invece, come hanno infatti riferito nel pomeriggio attraverso un comunicato congiunto, per Andrea Casu (segretario del Pd Roma), e Yuri Trombetti (responsabile Casa Pd), entrambi con un ruolo attivo nella questione, e da anni impegnati nell’area interessata per cercare di garantire al quartiere non tanto un qualcosa di ‘nuovo e bello’, quanto invece di ‘pratico’ ed utile nell’esplicare i servizi sociali essenziali.
”Con stupore apprendiamo che il 28 ottobre sarebbe prevista l’apertura del centro commerciale al Laurentino senza che nemmeno una straccio di opera per la città sia stata realizzata come previsto invece dalla Convenzione – denunciano i due con amarezza – Siamo sconcertati dal fatto di aver appreso, nella riunione della commissione trasparenza alla quale abbiamo partecipato, che il centro commerciale non ha l’agibilità e quindi non può assolutamente aprire.
Siamo al fianco dei cittadini di Laurentino, che vivono da anni una situazione di degrado e disagio rispetto alla quale l’unico intervento di riqualificazione risale alla giunta Veltroni e ora non possono subire la beffa di vedere aperta una struttura commerciale imponente che avrà ripercussioni forti sulla viabilità e sulla loro qualità di vita senza avere, prima e non dopo, una compensazione in termini di riqualificazione e di spazi pubblici, sociali e ricreativi.
Come democratici, insieme agli eletti del gruppo Pd Campidoglio e Pd IX Municipio e tutto il partito del territorio – assicurano sia caso che Trombetti – vigileremo e monitoreremo la situazione per difendere i diritti di tutti i cittadini, nessuno escluso”.
Infine una promessa che forse per ‘qualcuno’ suonerà come una minaccia: “Siamo pronti a scendere in piazza se necessario, per evitare che l’interesse pubblico venga calpestato…”.