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Centrale del Latte, la Lega: “A rischio 160 posti di lavoro. Sindaco e giunta incapaci di tutelare impianto e lavoratori”

Mesi di immobilismo da parte di Gualtieri e della sua Giunta rischiano di fare perdere a Roma la grande occasione di riprendersi la gestione della Centrale del Latte. Gravissime le due notizie riguardanti il fatto che il Campidoglio non dialoga con i vertici di Centrale da novembre scorso, e che Lactalis avrebbe deciso di produrre una parte della produzione in capo alla Centrale in altra Regione: questo dimostra che la Giunta capitolina non ha idea di come gestire il futuro dell’impianto, e anche la sorte dei 160 lavoratori, riuniti anche ieri in assemblea a reclamare sostegno e attenzione, e di tutto l’indotto del settore, non appare fra le priorità del Pd al governo della Capitale.

La Lega aveva domandato la convocazione urgente della Commissione capitolina bilancio su questa vicenda, ma il Pd e il sindaco Gualtieri continuano a scappare e la riunione non è in calendario. Il tempo è finito: il contratto trimestrale scade e il gruppo Lactalis ha deciso di procedere solo per rinnovi mensili.

La vicenda è sempre più complessa, alla luce della sentenza di Cassazione che ha deciso che il gruppo francese deve restituire il 75% delle azioni e 65 milioni di dividendi a Roma Capitale, e non c’è ancora un accordo”.

Lo dichiara in una nota il consigliere capitolino e capogruppo della Lega Fabrizio Santori, a proposito della situazione della Centrale del Latte di Roma.

Si metta ordine nei rapporti con i soci d’oltralpe, se il sindaco Gualtieri non è in grado di garantire la produzione, e dunque i posti di lavoro, si faccia da parte. Si decida insieme al Governo nazionale quale sia la migliore strategia da seguire per salvare un’eccellenza di Roma, o di questo passo finirà come tutto ciò che in questi anni ha toccato la sinistra: in fallimento”, conclude Santori.

Max

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Max Tamanti