È stato uno dei primi a credere nel calcio femminile, difendendolo spesso a spada tratta. Alessandro Cecchi Paone ha sempre creduto nel movimento, anche quando il sistema non permetteva alle atlete di imporsi nello sport che da molti è definito tipicamente maschile. I Mondiali di calcio femminile in Francia hanno però acceso i riflettori su un mondo che almeno in Italia non era tenuto abbastanza in considerazione. Non da Cecchi Paone però, sempre attento alle vicende azzurre.
Il giornalista e opinionista è intervenuto durante la trasmissione radiofonica ‘La zanzara’ condotta da Cruciani proprio per commentare l’inizio da applausi delle azzurre a Francia 2019, non nascondendo alcuni retroscena personali delle atlete impegnate nel Mondiale: “Ora tutti zitti a chiedere scusa. Per anni ho sostenuto il calcio femminile e l’ho difeso dai dirigenti federali che lo hanno attaccato dicendo che il calcio non era per le donne, lo spogliatoio e queste cose qui…”.
Cecchi Paone: “Dopo il mondiale pronto il coming out”
Cecchi Paone ha poi rivelato l’orientamento sessuale della maggior parte delle giocatrici: “Ci sono molte più donne lesbiche nel calcio femminile che gay in quello maschile. Da anni aspettiamo il coming out di un calciatore, ma dopo il Mondiale ci sarà il coming out di intere squadre femminili. In una squadra almeno la metà sono lesbiche e ovviamente non lo dico in senso negativo. Le ho sempre protette. Sono lesbiche perché c’è una componente maschile in alcune donne lesbiche che trova sbocco in ambiti che una volta erano solo maschili. E questo discorso vale anche per la Nazionale. Alcune le conosco”.
E ancora: “Nel calcio femminile c’è una notevole rappresentanza e ci sono dei settori dove l’orientamento sessuale ha una sua importanza, un peso. Leonardo da Vinci se non era gay non faceva quello che ha fatto. Aveva un tratto e una sensibilità, i modelli erano i suoi compagni o fidanzati. Leonardo è un genio universale, non italiano ed è fondamentale che sia gay. E Michelangelo se non fosse stato gay non avrebbe fatto in quel modo la Cappella Sistina o non faceva altre opere come le ha fatte…”, ha concluso Cecchi Paone.