Una situazione che sarebbe al limite del paradosso se non ci fosse di mezzo la salute delle persone. In Madagascar c’è la peste, ma la nota compagnia di crociera Costa non lo comunica in tempo ai crocieristi: ed ecco che scatta, dunque una multa da 2 milioni di euro.
Multa da 2 milioni di euro per Costa: non comunica della peste in Madagascar. Ecco cosa è successo
Ma cosa è accaduto in effetti? Tutto balza agli onori della cronaca dopo la decisione dall’Antitrust di sanzionare la Costa a causa della peste in Madagascar. La compagnia infatti, stando a quanto emerge dalle indagini dell’Antitrust, avrebbe impedito ai consumatori di essere informati per tempo in relazione alla situazione sanitaria del Madagascar, di modo così da avere il tempo di decidere, o meno, se recedere dal contratto o non scendere sull’isola, pagando meno.
Un errore che Costa Crociere pagherà salatissimo: con una multa di due milioni di euro a fronte del fatto di non aver informato per tempo, appunto, i propri passeggeri sulla gravità della emergenza sanitaria in Madagascar durante i suoi viaggi organizzati e per aver messo a rischio altri diritti dei consumatori che si trovavano a bordo delle loro navi.
La decisione dell’Antitrust arriva dopo la doverosa istruttoria scatenata nata da una segnalazione relativa a due specifice crociere denominate neoRiviera e Paradisi sul mare. Stando a quanto rivelato dal garante Costa Crociere, al verificarsi dell’epidemia di peste che ha colpito il Madagascar a partire dall’agosto 2017, ha provveduto a modifiche degli scali previsti nel programma delle crociere interessate, con partenza a ottobre e dicembre 2017, senza darne però offrirne una comunicazione efficacemente tempestiva ai consumatori. I quali sono stati informati in momenti errati, tardivi.
Nel primo caso quando la partenza era già verificata, e nel secondo a ridosso della partenza stessa. In entrambi i casi, secondo il Garante, si è trattato di una violazione di diritti dei consumatori.
I quali si sono trovati nella impossibilità, come detto, di scegliere se recedere il contratto o continuare comunque la crociera ma senza le tappe in Madagascar. Questo avrebbe, come si evince, prodotto una netta riduzione del prezzo del prezzo complessivo. Ed è ciò che l’Antitrust contesta a Costa Crociere.
Invece di avvertire i passeggeri, Costa Crociere avrebbe perdurato a pubblicizzare e vendere le crociere in questione, con tanto di tappe sull’isola del Madagascar con la peste in corso, nonostante i diversi comunicati inviati dalle autorità locali e e del ministero della Salute e relativi proprio alla crisi sanitaria.