Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto sicurezza bis. La decisione, che era nell’aria, è stata accolta da Salvini come un “passo avanti verso la sicurezza del Paese”. Prevede, tra le altre cose, una corposa multa dal 10 a 50 mila euro per comandante, armatore e proprietario delle navi che operino in violazione dei divieti di accesso nelle acque territoriali.
Dl Sicurezza bis: saltano le multe per salvataggi in mare. E Ramy e Adam saranno italiani
Sono molte le novità del provvedimento del Decreto Sicurezza bis ma anche alcune le mancanza. In particolare non ci sarà la discussa multa per i salvataggi in mare. Nel contempo, però, i due noti ragazzini, Adam e Ramy, che sventarono l’attentato nell’autobus, saranno cittadini italiani.
Dunque arriva l’ok da parte del Consiglio dei ministri per il decreto sicurezza bis, l’elemento forse al momento più atteso dal ministro dell’interno Matteo Salvini.
L’ok, comunicato da fonti governative vicine alla Lega è stato poi confermato dal premier Giuseppe Conte. Del resto era già emerso da tempo come il decreto fosse pronto, ma si fosse ‘sottomesso’, per così dire, alle urgenze delle Europee.
In merito al decreto sicurezza bis “c’erano stati degli interventi” precedenti alle Europee e “eravamo in dirittura d’arrivo ma eravamo arrivati a ridosso della giornata della competizione elettorale. Io stesso avevo chiesto a Salvini di rinviarlo, in quanto convocare un Consiglio dei ministri due giorni prima delle Europee non mi sembrava opportuno”: lo ha detto Conte, parlandone in conferenza stampa a Palazzo Chigi.
Quanto a Salvini, la sua posizione è a dir poco netta: “Un passo avanti per la sicurezza di questo Paese”. Così lo definisce, riecheggiando uno dei punti clou del decreto, quello della lotta all’immigrazione clandestina: “Si prevede la confisca delle navi, multa dal 10 a 50 mila euro per comandante, armatore e proprietario delle navi che non ottemperano alle richieste della Guardia di Finanza e la possibilità di pagare agenti in borghese e usare le intercettazioni“. Ma, a quanto si apprende, saltano le multe inizialmente previste per i salvataggi in mare.
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Emergono particolari piuttosto significativi circa il via libera del Decreto Sicurezza bis. “Siamo assolutamente tranquilli, sia sul primo che sul secondo decreto sicurezza”, ha affermato il ministro dell’Interno Salvini circa i rischi di incostituzionalità.
“L’abbiamo visto, rivisto, emendato e migliorato e quindi siamo assolutamente sicuri del fatto che sia rispettoso di qualunque norma vigente in Italia e all’estero”. Nel decreto sicurezza bis, è previsto “un apparato preventivo e sanzionatorio già in essere prima dell’inizio del prossimo campionato di calcio”, chiarisce il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega allo Sport Giancarlo Giorgetti.
E poi una notizia che farà piacere ai più. Il Consiglio dei ministri ha accettato di avallare la proposta di garantire la cittadinanza per meriti speciali a Ramy Shehata e Adam El Hamami, i due ragazzi della scuola media di Crema che hanno impedito il dirottamento di uno scuolabus.
“Ritengo che i giovani abbiano reso eminenti servizi al nostro Paese”, ha dichiarato Salvini nella relazione che ha indirizzato la proposta di concessione.
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Sono ore calde in seno al governo intorno, non soltanto in termini di Decreto Sicurezza. Lo ha ribadito Conte. “Siamo tutti determinati ad evitare la procedura di infrazione. Siamo tutte persone ragionevoli, nessuno può pensare che una procedura di infrazione possa fare bene all’Italia”.
Questa è la tesi sposata dal premier Conte soprattutto in relazione al rapporto con Di Maio e Salvini che va a tracciarsi intorno al ginepraio della procedura di infrazione. “Se un giorno non avessi mandato pieno lascerei”, dice poi.
Quanto alla esigenza di essere delegato per negoziare con l’Europa, Conte si inalbera. “Io sono il presidente del Consiglio dei ministri. Che delega devo avere? Se non ci fosse una delega non avrei la fiducia del governo. Nessuno ha mai messo in discussione l’operato e la fiducia del presidente del Consiglio. Non c’è un problema di delega”, afferma il Conte. “Sono io stesso che devo avere un confronto con il ministro dell’Economia. Dobbiamo aggiornarci sugli spazi che abbiamo. Dobbiamo impostare direi da subito una manovra economica, per la chiarezza con il Paese”, ha sostenuto Conte.
“Siamo ben convinti della nostra filosofia e politica economica. Certe ricette hanno dimostrato nel tempo di far crescere il rapporto tra deficit o debito e Pil. Abbiamo un mandato a far crescere il paese: con massima ragionevolezza e senso di responsabilità siamo qui per far crescere il Paese, non per avviarlo su una china recessiva”, prosegue in replica alle parole di Jean Claude Juncker sulla preoccupazione dei Conti italiani.
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