Cdm, approvato Def: stime e proiezioni

Il consiglio dei Ministri approva il Def: allo stato attuale non ci sarà alcuna ulteriore tassazione né la tanto adombrata manovra correttiva. Col Pil 2019 al +0,2 e un comunicato della Presidenza del Consiglio che analizza subito il documento, prende ufficialmente il via dunque il varo del Def e si sancisce, nei fatti, l’assenza sostanziale di nuove tasse, così come non ci sarò appunto alcuna manovra bis.

Cdm, approvato Def: stime e proiezioni. Niente nuove tasse, no a manovra correttiva

L’approvazione del Def da parte del Consiglio dei ministri fissa la crescita per il 2019 allo 0,2% e soprattutto, come si evince dal comunicato della Presidenza del Consiglio, si chiarisce come il documento confermi i “programmi di governo della legge di bilancio e il rispetto degli obiettivi fissati dalla Commissione europea”.  Nello stesso momento, poi, però, spuntano zone d’ombra e dubbi, come quelli legati all’Iva. Tema sul quale interviene il ministro e vice premier Luigi Di Maio: “l’aumento non esiste”. Quel che resta particolarmente evidente è quanto sia stato vibrante il dialogo in seno al consiglio dei Ministri tra il ministro Tria e la componente grillina del governo. Il tema, come è ben noto, è quello relativo alla richiesta dei membri del Movimento 5 stelle di particolari e ferme garanzie sulla salvaguardia e l’aumento dell’Iva nel 2020 e 2021. Un capitolo, questo, che ha acceso il tavolo intorno al documento Def così come è successo, sempre nell’ambito di una ulteriore esigenza avanza da Di Maio e dal suo entourage circa la necessità di impedire di ricorrere a nuove tassazioni. In poche parole, però, il Def pur con i suoi tentennamenti, ha superato nodi e sbarramenti ed ha incontrato il sì. Va ad agire in un contesto di sostanziale difficoltà, con un tessuto economico nazionale stagnante e una crescite decimale di Pil che non sembra, secondo gli analisti, trarre particolare beneficio dalle iniziative del governo votate al rilancio come il decreto crescita o lo stesso sblocca cantieri. Il Def, il Documento di economia e finanza, mira a rispettare le intese con l’Europa e a non portare alla violazione della regola europea del debito tramite la clausola degli eventi eccezionali. Il quadro economico che il Def fotografa e prevede indica come la crescita targata ’19 cali dall’1% allo 0,1% con alcune proiezioni che indicano uno 0,2% in virtù di un input dello 0,1% di Pil tramite la strutturazione e l’avviamento degli effetti dei decreti per cantieri e crescita. Secondo proiezioni più ampie, si parla poi di una accelerazione allo 0,7% nel 2020.