“Oggi si è consumato lennesimo sfratto, nel quartiere San Paolo a via Giustiniano Imperatore, ai danni di una persona non in buone condizione fisiche, malato ed invalido al 100%, divenuto moroso in modo incolpevole per linnalzamento senza controllo del canone daffitto. Gli uffici municipali ogni giorno vedono aumentare le richieste di aiuto di persone che non sono più in grado di sostenere gli attuali livelli economici degli affitti. E il caso degli inquilini degli edifici di proprietà degli Enti previdenziali. Gli accessi quotidiani degli ufficiali giudiziari, presso gli stabili di proprietà dellEnpaia, già Ente previdenziale ora Fondazione, non si contano più. Le persone colpite dallingiunzione di sfratto appartengono per lo più a quel ceto medio che originariamente, nel rapporto redditi disponibili e canone di affitto, non aveva problemi a sostenere le spese. Oggi, al contrario, i canoni richiesti sono insostenibili”. Lo dichiara, in una nota, Andrea Catarci, presidente del Municipio Roma VIII.
“Purtroppo lemergenza si è trasformata da situazioni eccezionali – aggiunge Catarci – a circostanze da affrontare quotidianamente, senza però avere a disposizione gli strumenti idonei per intervenire si rischia di far precipitare nel baratro numerose famiglie presenti nel territorio del Municipio Roma VIII. Cè necessità di politiche ed interventi adeguati allattuale situazione e non certo di ordine pubblico, attraverso lapertura di un tavolo cittadino sullabitare dove gli ex Enti previdenziali siano invitati a fermare tutte le procedure di sfratto in corso, per non far deflagrare lattuale situazione al limite dellesplosione”.
“Purtroppo lemergenza si è trasformata da situazioni eccezionali – aggiunge Catarci – a circostanze da affrontare quotidianamente, senza però avere a disposizione gli strumenti idonei per intervenire si rischia di far precipitare nel baratro numerose famiglie presenti nel territorio del Municipio Roma VIII. Cè necessità di politiche ed interventi adeguati allattuale situazione e non certo di ordine pubblico, attraverso lapertura di un tavolo cittadino sullabitare dove gli ex Enti previdenziali siano invitati a fermare tutte le procedure di sfratto in corso, per non far deflagrare lattuale situazione al limite dellesplosione”.