Castelnuovo chiude: cittadini in piazza

Rabbia e contestazioni a Castelnuovo di Porto: chiusura e, oggi altri trasferimenti. Il centro di Castelnuovo ospitava 500 migranti ed in uscita ce ne sono altri 75. La Chiesa e il Pd si schierano contro Salvini per i metodi di ’fuoriuscita’. Il ministro, di contro, replica a suo modo: “Non possono pretendere di andare a Cortina”.
Dunque Castelnuovo di Porto, il centro alle porte di Roma si avvia alla chiusura: Castelnuovo ospitava 500 migranti, e come detto sono 75 oggi i soggetti in uscita. Ma non sono state ore facili, con contestazioni e notti insonni e la gente scesa in piazza.
Al Cara di Castelnuovo di Porto la tensione era alta. I migranti del centro di accoglienza nel territorio di Roma non hanno certo dormito con la questione aperta ed imminente della chiusura del centro: da un momento all’altro sanno infatti di poter esser convocati per un nuovo smistamento, con le procedure ormai avviate che portano alla chiusura definitiva della struttura indicata come obbligatoria per la fine di questo mese. Le 75 persone ’smistate’ oggi, ad esempio, non conoscono la propria destinazione. 

Contestazioni e rabbia presso il centro che nel marzo 2016 papa Francesco volle premiare per la cerimonia della celebrazione della lavanda dei piedi del giovedì santo, inchinandosi di fronte a 12 profughi. Il Cara di Castelnuovo di Porto dava ospitalità a 500 migranti ed è la prima struttura di accoglienza destinata a coloro che hanno chiesto asilo che viene attivata con le procedure di risoluzione tra quelli che fanno parte della lista dei centri destinati a chiudere. Questo, a poco più di un mese dalla messa a norma di legge del decreto sicurezza. La struttura di Castelnuovo che ha lottato contro l’emergenza nazionale per 10 anni dando ossigeno e potenzialità al secondo centro di accoglienza più grande del Paese, resta dunque in bilico tra stati d’animo contrastanti. Anche i cittadini del comune di Castelnuovo sono in difficoltà.
“Siamo dispiaciuti e preoccupati. Chiediamo che non vengano trattati come bestiame”, ha dichiarato il parroco della vicina chiesa di Santa Lucia, padre José Manuel Torres.