La Cassa di integrazione rischia di diventare la pietra dello scandalo del Governo Conte, con tantissime persone che sono ancora in attesa di riceverla. Nonostante la modifica effettuata con il Decreto Rilancio, per velocizzare la liquidazione dei pagamenti, i soldi ancora non arrivano e i cittadini protestano.
Ma cosa sta succedendo, perché la cassa integrazione non arriva? Chi paga la cassa integrazione e perché ci sono scontri con le Regioni?
Nella Regione Piemonte, ad esempio, i cittadini che aspettano la cassa integrazione sono ancora molti. Questo ha generato uno scontro fra il Governatore della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’Inps per il ritardo nei pagamenti.
Sono solo 24mila i lavoratori che hanno ricevuto la cassa integrazione, mentre le pratiche sono circa 90mila. Questo è cià che sostiene Cirio, attaccando INPS e governo.
Per l’esattezza, in Piemonte hanno ricevuto la Cassa integrazione in 24.334, secondo i dati INPS del 25 maggio. Ma le domande trasmesse nella regione sono 90.624. “Ormai le pratiche regionali sono state espletate tutte. Non possiamo avere famiglie piemontesi che da quasi tre mesi non vedono l’accredito del loro stipendio” ha detto Cirio. “I soldi non basta scriverli nei decreti, valgono quando arrivano nelle tasche dei cittadini.”
L’INPS ha risposto con la direttrice regionale Emanuela Zambataro, contattata da Repubblica: “La Regione Piemonte ha trasmesso all’INPS 8.357 domande di cassa Integrazione in deroga tra il 1 aprile e l’11 maggio, 45.006 domande tra il 12 e il l 22 maggio e altre 4.339 domande dal 22 al 28 maggio: 57.702 domande in tutto. Di queste domande, relative ai 90.600 lavoratori a cui fa riferimento Cirio, secondo INPS c’è il via libera per il 92 per cento e sono già stati pagati 60.246 assegni.”
A queste affermazioni, il Piemonte ha risposto che “i dati ci sono stati comunicati da INPS il 25 maggio, quando risultavano pagati poco più di 24mila lavoratori. Se nel frattempo i numeri sono cresciuti ce ne rallegriamo, peccato però che i lavoratori non se ne siano accorti e continuino a chiedere in fretta risposte perché sono senza stipendio da tre mesi.”
Ma il Piemonte non è l’unica Regione che ha in atto uno scontro con l’Inps: anche la Campania ha manifestato il suo disappunto per il ritardo nei pagamenti della cassa integrazione.