Massimo Bossetti “si sta cimentando nella scrittura, ha vinto un premio letterario”. Lo afferma Claudio Salvagni, legale di Massimo Bossetti, parlando del suo assistito che sta scontando l’ergastolo per l’omicidio di Yara Gambirasio, la 13enne di Brembate di Sopra scomparsa il 26 novembre 2010 e ritrovata cadavere il 26 febbraio 2011. “Ha partecipato a due concorsi a livello nazionale, ha scritto una poesia che è stata valutata da una commissione e se non sbaglio è arrivato terzo” dice. “Ho incontrato Bossetti in carcere proprio pochi giorni fa – rimarca ospite della trasmissione ‘Iceberg’ in onda su TeleLombardia – e abbiamo parlato delle attività processuali, sta aspettando che venga fissata finalmente questa udienza a Bergamo. Dopo 5 mesi dalla sentenza della Cassazione di annullamento con rinvio a Bergamo non è stata ancora fissata l’udienza”.
Questa settimana è uscito un film sul caso Yara. “Ne abbiamo parlato e non mi ha espresso l’intenzione di volerlo vedere – rimarca il legale -. Non vuole assistere a una celebrazione del pm Letizia Ruggeri. Anche io non sono intenzionato a vedere il film di Marco Tullio Giordana. Ci sono delle gravi inesattezze, è un film che mette in secondo piano la povera vittima. Esalta, forse secondo uno stile un po’ vecchio, il lavoro del pubblico ministero. Ritengo non sia assolutamente rispondente alla realtà, enfatizza solo una parte. Noi non siamo mai stati interpellati, giustamente perché ognuno può produrre il film nel modo che ritiene più opportuno, ma se si vuole fare un documento che si avvicini alla storia che sia un documento storico, secondo me deve informarsi e sentire anche la difesa”.