(Adnkronos) – “Io non mi pento della scelta. Spero che l’evoluzione di questa vicenda porti a una soluzione e mi preoccuperò di tutelare chi su questo fronte continua a lavorare”. Così Nicola Fratoianni, segretario nazionale di Sinistra Italiana e deputato dell’Alleanza Verdi-Sinistra, ospite di Mezz’Ora in più su Rai 3, sulla scelta di candidare Aboubakar Soumahoro, alla luce dell’inchiesta che ha travolto la famiglia del neo parlamentare accusata di fare soldi sulla pelle dei migranti.
Quanto alla selezione dei candidati Fratoianni respinge l’accusa di mancato controllo. “Ma chi lo sapeva che c’era un business Soumahoro, ma io che ne sapevo? Se io ho una segnalazione – afferma il leader Si – allora questo mette in discussione la candidatura di una persona che ha fatto grandi battaglie e che rafforzava il terreno del lavoro” sul tema migranti e sulla questione dei ghetti “su cui abbiamo sempre lavorato con rigore, coerenza e spesso in solitudine. Noi – aggiunge Fratoianni – siamo un partito piccolo ma dignitoso”.
Dunque da parte di Soumahoro c’è stata una frode? “Non direi frode ma sicuramente un corto circuito, questo sì tra chi interpreta una battaglia e comportamenti e scelte che gettano ombre e questo pone un problema, che quelle lotte vengano messe in difficoltà”.