Dal Cairo assicurano: La caccia agli assassini è ancora in corso. Le autorità egiziane, intanto, hanno preparato un dossier, sul caso Regeni, contenente 2000 pagine, tra cui le indagini su 200 persone che hanno avuto contatti con la vittima. Lincontro, tra autorità egiziane e investigatori italiani, è stato fissato a Roma per il 7 e 8 aprile. Per quanto riguarda gli apparati egiziani, allincontro parteciperanno due magistrati e 3 funzionari di Polizia. Per lItalia ci saranno i magistrati della procura di Roma, gli investigatori del Servizio centrale operativo della Polizia e del Raggruppamento operativo speciale dei Carabinieri. “Nel quadro della cooperazione internazionale concernente l’omicidio del ricercatore Giulio Regeni – sottolinea il comunicato del Dipartimento di Pubblica Sicurezza – il 7 e l’8 aprile prossimi si svolgeranno a Roma i previsti incontri tra magistrati e investigatori egiziani ed italiani, per fare un punto di situazione sulle indagini svolte” dalle autorità del Cairo “ed esaminare la relativa documentazione”. A sottolineare i dubbi sulle versioni diffuse finora, ci pensa il direttore del maggior quotidiano del Cairo, Al Ahram, il sign. Mohamed Abdel Hadi Allam. ’’Prima del momento della verità – scrive Hadi Allam in merito alla trasferta degli apparati egiziani a Roma – esortiamo lo Stato a portare in giudizio gli autori del crimine. Bisognerà annunciarecon trasparenza le verità trovate o le dimissioni dei negligenti che sono responsabili direttamente di questo incidente, per salvare la reputazione dell’Egitto, il suo posto e la sua credibilità sul piano internazionale. Questa vicenda mette a rischio le relazioni bilaterali con lItalia e non si può sottovalutare la situazione, conclude il direttore.
D.T.