LEgitto smentisce tutte le voci che parlerebbero di unazione portata avanti dagli organi di sicurezza. Sul corpo del ricercatore italiano, però, i segni di terribili torture sono inconfutabili: orecchie mozzate, piccoli tagli su tutto il corpo, numerose ossa rotte e unghie strappate. Ora è la vaglio degli inquirenti il pc del ricercatore, mentre sembrerebbero volatilizzati il passaporto ed il cellulare. Intanto lambasciatore egiziano in Italia discolpa il proprio paese. “Regeni non è mai stato sotto la custodia della nostra polizia. E noi non siamo cosi ’naif’ da uccidere un giovane italiano e gettare il suo corpo il giorno della visita del Ministro Guidi al Cairo. Dovete capire – ha aggiunto lambasciatore – che lanciare delle accuse pesanti contro le forze di sicurezza egiziane senza alcuna prova può danneggiare i nostri rapporti. Spero che la verità venga fuori il prima possibile. Non abbiamo nulla da nascondere, conclude infine.
D.T.