“Il Vaticano ha tradito Emanuela e la mia famiglia, ci ha voltato le spalle. Io personalmente sono convinto che Papa Francesco sia a conoscenza della storia, perché è quello che più di tutti ha alzato un muro sulla vicenda. Ora dovrebbe fare un passo importante per farci riavere il corpo, perché sarebbe dimostrazione di avere una coscienza cristiana: lui rappresenta Gesù Cristo in terra, e non dovrebbero continuare a tenere tutto occultato come stanno facendo da 38 anni”. A dirlo, in un accorato sfogo, è il fratello di Emanuela Orlandi, Pietro, durante la presentazione a Roma del romando del magistrato Giancarlo Capaldo ‘La ragazza scomparsa’ ispirato alla vicenda della giovane, figlia di un commesso della Prefettura della casa pontificia, sequestrata a Roma il 22 giugno 1983.
“Questa storia non può restare occultata a vita -incalza Orlandi, che da sempre lotta per avere giustizia- Noi abbiamo sempre dato la massima fiducia al Vaticano, ma col tempo mi sono convinto e che la questione è nata là dentro. Chi sa delle cose e non dice nulla è complice, e là dentro ci sono tantissimo complici”. Per il fratello di Emanuela la verità “è troppo pesante per l’immagine della chiesa, verrebbe giù tutto, è questo è il motivo per cui non è venuta mai fuori la verità. Ma sarebbe ora che il Vaticano prendesse una posizione seria”.